Lo scarso rendimento in termini di prestazioni da parte dello smartphone, è uno dei più frustranti problemi della nostra vita quotidiana; almeno secondo uno studio condotto da Blancco (State of mobile device performance and health).
L’indagine, indirizzata ai produttori di telefoni e di applicazioni mobili, è stata condotta tra milioni di utenti Android in America ed Europa , allo scopo di fornire un quadro completo delle prestazioni e della salute dei dispositivi Android.
Sebbene le performance dei dispositivi Android siano migliorate, ben il 47% degli smartphone ha fallito il test ed è quindi soggetto a qualche problema nelle prestazioni
Tra il 47 percento di dispositivi con “failure rate”, la maggior parte è costituita da Samsung, Xiaomi, Lenovo, Sony e Motorola
Più nello specifico, LeEco Le2 ha il più alto tasso di fallimento nelle prestazioni, seguito da due modelli Xiaomi ed incredibilmente dal Samsung Galaxy S7 Edge
Il problema più comune riscontrato tra gli smartphone Android è l’arresto improvviso di applicazioni o servizi
Anche il tasso di frustrazione dei consumatori è in aumento, tanto che negli States si parla già di stress da smartphone lento; e diversi studi (come Ericsson’s research mobility report) hanno dimostrato che le basse prestazioni del cellulare sono una della principali cause nell’aumento dei livelli di stress al mattino, con addirittura incidenza maggiore dello stress da traffico.
Confronta la sicurezza degli smartphone Android
In termini di dispositivi, gli utenti Android hanno l’imbarazzo della scelta tra tutti i dispositivi presenti sul mercato; con una di specifiche, funzionalità e budget diversi. Abbiamo l’imbarazzo della scelta, ma restiamo confusi quando si tratta di funzionalità che non possono essere facilmente misurate e confrontate. Prendi, ad esempio, la sicurezza del sistema operativo Android. Lo stato attuale della sicurezza Android è lungi dall’essere perfetto, e la situazione diventa ancora più complessa tra diversi produttori e diverse parti del mondo. Quindi, se dovessi confrontare due diversi dispositivi in base alla loro capacità di fornire aggiornamenti di sicurezza, la risposta non si trova facilmente. Un gruppo di ricercatori ha deciso di porre rimedio a questa situazione creando un database di dispositivi Android incentrato sul loro livello di sicurezza generale.
All’evento virtuale Android Security Symposium 2020, un gruppo di ricercatori tra cui Daniel R. Thomas, Alastair R. Beresfor e René Mayrhofer ha presentato un progetto chiamato “Android Device Security Database“.
Consigliamo di dare un’occhiata al sito per avere un’idea migliore degli intenti e degli scopi del database, ma faremo del nostro meglio per spiegarvi brevemente di cosa si tratta.
Android Device Security Database
Lo scopo del database di sicurezza dei dispositivi Android è quello di “raccogliere e pubblicare dati rilevanti sullo stato della sicurezza” dei dispositivi Android. Il tutto, misurando le vulnerabilità dei dispositivi attualmente presenti sul mercato. Ciò include informazioni su attributi come:
- la frequenza media delle patch,
- il ritardo massimo garantito della patch,
- l’ultimo livello di patch di sicurezza,
- i rischi derivanti dalle applicazioni pre-installate,
- rischi derivanti dalle autorizzazioni concesse alle app e altri attributi.
L’argomento sicurezza solleva la questione di come i produttori di smartphone abbiano attualmente pochi incentivi quantificabili per fornire aggiornamenti di sicurezza rapidi su tutti i loro dispositivi. Gli aggiornamenti frequenti del sistema non sono una metrica che un reparto marketing può facilmente “vendere” ai consumatori finali; quindi le prestazioni in quest’area rimangono carenti. E a causa dell’enorme varietà di smartphone rilasciati e degli innumerevoli aggiornamenti negli anni, raccogliere e quantificare questi dati è un compito gigantesco.
Il database Android Device Security cerca appunto di risolvere questo problema. Oltre ad analizzare il modo in cui le app preinstallate si comportano nel contesto della sicurezza e della privacy degli utenti. Le app preinstallate spesso hanno autorizzazioni elevate che vengono pre-concesse a livello di piattaforma. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a una maggiore attenzione verso queste applicazioni; abbiamo visto i reclami contro gli annunci nelle app Samsung preinstallate e il divieto a livello nazionale nei confronti di diverse app Xiaomi Mi.
Il team di ricerca sta affrontando anche questo problema, aggiungendo una valutazione del rischio dell’app nel proprio database al fine di creare un sistema di valutazione per classificare i dispositivi sotto questo punto di vista.
Il database mira a diventare un punto di riferimento per valutare la sicurezza complessiva di un dispositivo Android. L’iniziativa è sicuramente un work-in-progress in questa fase e i piani futuri includono lo sviluppo di un’app che raccolga attributi di sicurezza in modo anonimo e li presenti in modo comparabile agli utenti finali, proprio come funzionano gli attuali benchmark delle prestazioni. Sebbene le prestazioni passate non siano certamente una garanzia per azioni future, questo database / benchmark semplificherebbe comunque il pasticcio che è attualmente lo stato della sicurezza di Android come sistema operativo.