Imparare ad utilizzare le macchine fotografiche DSLR: la guida definitiva

Se hai acquistato una macchina fotografica DSLR e, dopo averla tirata fuori dalla scatola, tutti quei pulsanti e opzioni ti sembrano eccessivi, potresti essere tentato di lasciar da parte il manuale, impostare la modalità ‘Auto’ e iniziare a fare foto. Anche se può essere una soluzione all’inizio, sicuramente ad un certo punto vorrai avere anche un minimo controllo creativo e padroneggiare in modo più professionale la fotocamera, che è poi quello che ti ha spinto a comprarla, no?

Ma da dove cominciare?

Se ti consideri un principiante che non è sicuro di come sfruttare al meglio la fotocamera, questo articolo è stato scritto per te. È una breve ma omnicomprensiva introduzione, che ti aiuterà ad andare oltre la modalità automatica e scoprire le meraviglie della tua DSLR. Non è destinato, però, ad essere un sostituto del manuale della fotocamera, quindi non spiegheremo tutte le impostazioni in dettaglio, ma copriremo le basi per consentirti di controllare la tua fotocamera e fornirti gli argomenti chiave.

I passaggi per imparare ad utilizzare una DSLR includono:

  1. Padroneggiare le modalità di scatto (inclusi i priority modes ed il controllo manuale)
  2. Che cos’è l’ISO
  3. Il ‘triangolo di esposizione’
  4. Il Metering  
  5. La compensazione dell’esposizione
  6. La messa a fuoco
  7. Il bilanciamento del bianco (White balance)

1. Padroneggiare le modalità di scatto

Il miglior posto da dove iniziare sono le modalità di scatto. Le modalità di scatto si trovano su una ghiera rotante e sono contrassegnate con ‘Auto, Av, Tv, P, M‘ e probabilmente altre.

Selezionare una modalità di scatto determinerà come si comporta la fotocamera quando si preme per scattare una foto, ad esempio quando è selezionata l’opzione ‘auto’, la fotocamera autonomamente determinerà tutti i parametri come l’esposizione, l’apertura e la velocità dell’otturatore.

Le altre modalità, ‘Av, Tv, P, M’, sono lì per darti il controllo:

Non preoccuparti se il quadrante non sembra uguale al tuo: produttori diversi utilizzano abbreviazioni diverse per le modalità di scatto. Il quadrante di modalità può avere le lettere ‘A, S, P, M‘ (anziché Av, Tv, P, M), ma funzionano tutte stesso modo.

Di seguito sono indicate tutte le abbreviazioni, nonché funzioni e caratteristiche per ogni modalità

Apertura (Av o A)

La modalità apertura può essere considerata come una modalità di scatto semi-automatico. Quando questa è selezionata, tu imposti l’apertura e la fotocamera selezionerà automaticamente la velocità dell’otturatore.

Ma che cos’è l’apertura e in quali circostanze possiamo avvalerci di questa modalità?

L’apertura è la dimensione dell’apertura nella lente attraverso la quale viene lasciata passare la luce ogni volta che l’otturatore viene aperto – maggiore è l’apertura, più luce vi passa attraverso.

L’apertura viene misurata in ‘f-stop’ e di solito viene visualizzata usando un ‘numero f’, ad es. F / 2.0, f / 2.8, f / 4.0, f / 5.6, f / 8.0 etc, che è un rapporto di lunghezza focale sul diametro dell’apertura.

Di conseguenza, un’apertura più grande (o più larga) ha un numero f più piccolo (ad esempio f / 2.0) e un’apertura più piccola (apertura più stretta) ha un numero f maggiore (ad esempio f / 22). Riducendo l’apertura di un intero f-stop, ad es. F / 2.0 a f2 / 8 o f / 5.6 a f / 8.0, dimezza la quantità di luce che entra nella fotocamera.

L’apertura è uno degli aspetti più importanti della fotografia in quanto influenza direttamente la profondità di campo, cioè la porzione di un’immagine che è messa a fuoco. Una grande profondità di campo (raggiunta usando una piccola apertura, ovvero un numero f grande) significa che una grande parte all’interno della fotografia è messa a fuoco, come ad esempio il primo piano sullo sfondo nel paesaggio sottostante:

In questa foto è stata usata un’apertura di f/13 per dare una grande profondità di campo, assicurando che l’intera immagine, dalla pianura in primo piano alle montagne sullo sfondo, fosse ben definita (©DigitalPhotoSchool)

Mentre una profondità di campo ridotta (raggiunta usando un’ampia apertura – numero f piccolo) produrrà un’immagine dove solo il soggetto principale è pienamente messo a fuoco, mentre lo sfondo è morbido e fuori fuoco. Viene spesso utilizzata quando si fanno ritratti o si fotografano animali, per isolare il soggetto dallo sfondo, come nell’immagine sottostante:

Un’apertura di f/4,5 è stata usata per mettere in rilievo questo animale e sfuocare lo sfondo (©DigitalPhotoSchool)

Quindi utilizzando la regolazione manuale dell’apertura, si è in grado di avere il completo controllo sulla profondità di campo, mentre la fotocamera si prende cura del resto.

Otturatore – Shutter Priority (Tv o S)

Come per la modalità apertura, anche questa è un’altra modalità di scatto semi-automatico, anche se in questo caso, come fotografo, impostate la velocità dell’otturatore e la fotocamera si occuperà automaticamente dell’apertura. La velocità dell’otturatore, misurata in secondi (o più spesso di frazioni di un secondo), è la quantità di tempo in cui l’otturatore rimane aperto quando si scatta una fotografia. Più a lungo l’otturatore rimane aperto, più luce passa al sensore da catturare.

Scegliere una rapida velocità dell’otturatore se si vuole bloccare un soggetto in movimento, ad esempio nella fotografia sportiva o con soggetti in movimento, ad esempio:

Una velocità di otturazione di 1/4000 sec è stata utilizzata per bloccare il movimento di questo uccello in volo (©DigitalPhotoSchool)

Se, invece, si desidera sfocare un soggetto in movimento si deve scegliere una velocità dell’otturatore lunga (velocità come queste richiedono di mettere la fotocamera su un treppiede per garantire che sia mantenuta stabile mentre l’otturatore è aperto) :

Per catturare il moto delle onde e rendere l’acqua con una texture morbida, è stata utilizzata una velocità di otturazione di 6 secondi

Quindi, mentre ci si preoccupa di quale velocità di scatto utilizzare per una determinata fotografia, la fotocamera determinerà l’apertura appropriata necessaria per dare l’esposizione corretta.

Le modalità di scatto a priorità dell’apertura e dell’otturatore sono definite semiautomatiche, il che significa che alcuni possono deridere il loro uso perché non sono completamente manuali, ma sono modalità incredibilmente utili per scattare e darti il controllo creativo.

Programma (P)

La modalità programma è quasi a metà strada fra le modalità semiautomatiche  apertura / otturatore e il controllo manuale completo. Nella modalità programma, è possibile impostare l’apertura o la velocità dell’otturatore e la fotocamera manterrà l’esposizione corretta regolando l’altra, vale a dire quando si cambia l’apertura, la velocità dell’otturatore cambia automaticamente e viceversa. In questo modo si ottiene una maggiore libertà che l’utilizzo della modalità apertura o della modalità otturatore da sole non sono in grado di dare.

Manuale (M)

La modalità manuale è esattamente ciò che sembra, ovvero il pieno controllo manuale dell’esposizione, impostando sia l’apertura che la velocità dell’otturatore. Ci sarà un indicatore di esposizione sia all’interno del mirino sia sullo schermo che vi dirà come sotto / sovra esposta l’immagine sarà, tuttavia, è possibile modificare la velocità dell’otturatore e far scattare l’apertura per assicurarvi di ottenere l’esposizione corretta.

Quindi, come primo passo per abbandonare la modalità  “auto”, sia la modalità aperture che otturatore offrono due modi molto semplici per cominciare a capire come le diverse impostazioni influenzano le tue immagini e sono il luogo ideale per imparare ad utilizzare la tua fotocamera come un professionista.

2. Che cos’è l’ISO

ISO è una misura di quanto sia sensibile il sensore della fotocamera.  La sensibilità ISO è rappresentata numericamente da ISO 100 (bassa sensibilità) fino a ISO 6400 (alta sensibilità) e oltre, e controlla la quantità di luce richiesta dal sensore per ottenere una determinata esposizione

A sensibilità ISO “basse”, è necessaria maggiore luce per ottenere una determinata esposizione rispetto ad elevate sensibilità, in cui è richiesta una minore luce per ottenere la stessa esposizione. Per capire meglio, esaminiamo due situazioni diverse:

Bassi numeri ISO
Se siamo all’esterno, in una giornata di sole luminosa, c’è una quantità di luce disponibile che colpisce il sensore durante un’esposizione, il che significa che il sensore non deve essere molto sensibile al fine di ottenere una corretta esposizione. Pertanto, è possibile utilizzare un numero di ISO basso, come ad esempio ISO 100 o 200. Questo ti darà immagini di altissima qualità, con poche sgranature (o rumore)

Scattata con ISO 100, la foto non mostra segni di sgranatura, anche con il 100% di zoom (a destra) (©DigitalPhotoSchool)

Alti numeri di ISO
Se si scatta in condizioni di scarsa illuminazione, ad esempio all’interno di una chiesa o di un museo buio, per il sensore della fotocamera non c’è molta luce a disposizione. Un elevato numero ISO, ad esempio ISO 3200, aumenterà la sensibilità del sensore, moltiplicando la piccola quantità di luce disponibile per darvi un’immagine correttamente esposta. Questo effetto di moltiplicazione viene fornito con una collaterale sgranatura maggiore sull’immagine, riducendo la qualità dell’immagine complessiva. La sgranatura sarà più pronunciata nelle zone della foto più scure / in ombra

Questa foto è stata scattata all’alba, il che significa che non c’era molta luce ambientale. Quindi è stato utilizzato un ISO4000, tuttavia è possibile vedere un sgranatura evidente quando si ingrandisce la foto del 100% (a destra) – ©DigitalPhotoSchool

Conclusioni: per buone fotografiche si cerca di mantenere l’ISO il più basso possibile, in quanto più basso è l’ISO, maggiori sono i dettagli e la qualità dell’immagine risultante. All’esterno in una giornata di sole, selezionare ISO200 e vedere come va. Se non è sufficiente, provare a  selezionare un ISO tra 400 e 800. Se ci si sposta all’interno, considerare un valore di ISO di circa 1600 o superiore (questi sono solo punti di partenza approssimativi).

La maggior parte delle reflex digitali ha una funzione ‘auto-ISO’, in cui la fotocamera imposta l’ISO in base alla quantità di luce presente, mantenendolo il più basso possibile.

3. Il Triangolo dell’esposizione

È importante notare che l’apertura, la velocità dell’otturatore e l’ISO sono tutti parte del “triangolo di esposizione”. Essi controllano sia la quantità di luce che entra nella fotocamera (apertura, velocità dell’otturatore) sia la quantità di luce richiesta dalla fotocamera (ISO) per una determinata esposizione.

Quindi, sono tutti legati e la comprensione del rapporto tra essi è fondamentale per capire come utilizzare al meglio la fotocamera. Una modifica in una delle impostazioni influenzerà gli altri due valori.

Ad esempio, consideriamo un’esposizione teorica di ISO400, f / 8.0, 1 / 10 secondi. Se volete ridurre la profondità di campo e decidete di utilizzare un’apertura di f / 4.0, aumenterebbe la dimensione dell’apertura di due intere f, aumentando così la quantità di luce che entra nella fotocamera per 4 volte (cioè aumentando di un fattore di 2 per due volte). Pertanto, per bilanciare l’esposizione, è possibile effettuare le seguenti operazioni:

L’apertura, la velocità dell’otturatore e ISO sono tutti fattori che influenzano l’esposizione e sono collegati tra di loro: si tratta solo di bilanciare questi tre valori, comprendendo che anche se si cambia un solo fattore, cambieranno anche gli altri.

Utilizzando una combinazione delle modalità di scatto semiautomatiche e dell’auto-ISO, non sarà necessario pensare a regolare l’esposizione e bilanciare questi valori; tuttavia fare un po’ di pratica e comprendere la relazione che ISO o apertura hanno con la velocità dell’otturatore si rivelerà un grande passo verso la fotografia professionale.

4. Il metering (sistema di misurazione della luce)

Lungo tutto l’articolo, ho detto che la fotocamera calcola l’esposizione a seconda della quantità di luce disponibile, ma cosa sta realmente facendo?

Quando si scatta una fotografia, utilizzando qualsiasi forma di calcolo dell’esposizione automatica (ad esempio modalità apertura, modalità priorità dell’otturatore, auto ISO ecc.), la fotocamera tenta sempre di calcolare un’esposizione “media”. Assisterà l’intera scena, sia le aree chiare che le scure, e determinerà l’esposizione in modo che tutti i toni dell’intera immagine siano mediamente al 18% grigio – chiamato appunto il grigio “medio”.

Questa procedura è nota come metering, ed è la ragione per cui, se puntate la fotocamera su uno scenario bianco brillante, ad esempio dopo una nevicata, e fotografate, l’immagine risultante sarà sempre più scura di come la vedi nella realtà. Allo stesso modo, se punti la tua macchina fotografica su uno scenario molto scuro, come in una stanza con bassa luminosità e fotografi, l’immagine risultante sarà sempre più luminosa di come la vedi.

Lo scenario viene sempre misurato dalla fotocamera e la maggior parte delle volte il risultato è un’esposizione corretta dell’immagine. Tuttavia, è possibile controllare quali aree dell’immagine che stiamo per scattare vengono considerate e misurate dalla fotocamera per influenzare il modo in cui viene calcolata l’esposizione.

In generale, ci sono tre sistemi di misurazione della luce tra i quali scegliere:

Media – La fotocamera valuta le tonalità dell’intera immagine da angolo ad angolo ed esporrà la foto al 18% di grigio a partire da quella misurazione.

Centrale – La fotocamera inizia a misurare l’esposizione dal centro dall’area al centro del mirino, che può raggiungere fino a circa l’80% dell’intera foto, ignorando gli angoli e gli estremi dell’immagine.

Spot metering – La fotocamera utilizzerà un’area molto piccola dell’immagine, tipicamente un piccolo cerchio al centro del mirino che ammonta a circa il 5% dell’intera foto. Farà la valutazione dei toni chiari / scuri in questa zona ed esporrà l’intera scena al 18% di grigio a partire da quella valutazione.

In pratica: quando iniziamo a far pratica con la macchina fotografica, il metering medio o centrale sono buoni punti di partenza. Entrambi forniranno una misura abbastanza consistente dell’esposizione richiesta e, se selezionate una modalità e continuate a scattare senza cambiarla, presto comincerete a capire quando una scena sarà esposta (cioè troppo scura) o sovraesposta (cioè alla luce) rispetto a come tu vedi la realtà con i tuoi occhi.

Ma cosa puoi fare se una scena è sotto / sopra esposta? È qui che entra in gioco la compensazione dell’esposizione.

5. Compensazione dell’esposizione

Localizzata di solito su un piccolo pulsante +/- vicino al tasto per scattare le foto, questa è una delle funzioni più utili da imparare a utilizzare. Consente di aumentare o diminuire la lettura del metering predefinita della fotocamera per tenere conto della luminosità effettiva di una scena.

Se un ambiente contiene principalmente tonalità luminose e viene reso troppo scura, ad esempio un panorama luminoso innevato  (che sarà tipicamente ridotto al grigio 18% dal sistema di misurazione predefinito), è possibile applicare una compensazione dell’esposizione positiva per far sapere alla  fotocamera che l’immagine dovrebbe essere più chiara del grigio medio.

Un agnello che salta davanti a una collina innevata. Sinistra: Foto in modalità auto, con la neve grigia. Destra: con +2 di compensazione dell’esposizione (aggiunta nel post-elaborazione)

Viceversa, se un ambiente contiene principalmente toni scuri e viene reso dalla macchina fotografica troppo chiaro, ad esempio, una scena notturna buia (che sarà aumentata al 18% di grigio dal sistema di misurazione predefinito), è possibile applicare una compensazione dell’esposizione negativa.

6. La messa a fuoco

Indipendentemente da quale modalità di scatto si stia utilizzando o qual è l’ISO definito, probabilmente si vorrà mettere a fuoco un soggetto particolare o una zona dell’immagine.

Modalità di autofocus
Le DSLR sono dotate di una gamma di modalità di autofocus; per semplicità, consideriamo i due più importanti: AF-S e AF-C

AF-S – autofocus singolo. Questo è il modo migliore per scattare foto di soggetti fermi, come ritratti di persone, paesaggi, edifici ecc. Quando si preme leggere sul pulsante per scattare la foto (senza premerlo completamente), la messa a fuoco viene acquisita e bloccata su quel punto. Se si desidera modificare la messa a fuoco, è necessario rilasciare il pulsante, spostarsi verso un altro punto da mettere a fuoco e premere di nuovo leggermente il pulsante.

AF-C – autofocus continuo. Questo è il modo migliore per scattare foto di soggetti in movimento. Quando si preme leggere sul pulsante per scattare la foto (senza premerlo completamente), la messa a fuoco viene acquisita e bloccata su un determinato soggetto. Quando questo soggetto si muove, il fuoco si regola con esso, continuando per tutto il tempo finché la fotografia non viene scattata.

(Queste modalità non devono essere confuse con gli interruttori AF / MF sull’obiettivo, in cui AF è l’autofocus e MF rappresenta la messa a fuoco manuale: questo interruttore è un override se si desidera mettere a fuoco manualmente l’obiettivo. Per utilizzare le modalità di autofocus descritte sopra, assicurarsi che l’obiettivo sia impostato su AF).

Punti di messa a fuoco
Entrambe le modalità di messa a fuoco dipendono da quelli che vengono chiamati “punti di messa a fuoco”. Quando si guarda attraverso il mirino, si dovrebbero vedere una serie di quadrati / puntini sovrapposti sullo schermo. Quando premi leggere sul pulsante per scattare la foto, dovresti vedere una di queste aree evidenziate in verde (o in rosso, a secondo di che fotocamera stai usando). Questo è il punto di messa a fuoco attivo ed è su quella posizione che la fotocamera sta concentrando. Questo è un mirino con 9 punti di messa a fuoco:

I nuovi modelli di DSLR possono essere dotati di oltre 50 punti di messa a fuoco e la tentazione è di lasciarli sulla selezione automatica, pensando che la fotocamera sarà in grado di selezionare il punto di messa a fuoco corretto. Tuttavia, solo tu sai cosa vuoi mettere a fuoco e non c’è modo migliore di assicurarsi che il soggetto corretto sia più a fuoco, che scegliere autonomamente la posizione del focus sul soggetto.

Se si seleziona un singolo punto di messa a fuoco, si può modificare il punto in cui è attivo abbastanza facilmente utilizzando i tasti direzionali.

In pratica: Inizialmente, imposta la fotocamera per utilizzare un singolo punto di messa a fuoco (il manuale della fotocamera dovrebbe dirti come farlo). In questo modo potrai scegliere il soggetto sul quale ti stai concentrando, assicurando che sia a fuoco. Una volta che hai familiarità con le modalità di messa a fuoco e la messa a fuoco di base, puoi esplorare le modalità più avanzate che la fotocamera può offrire.

7. Il bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco può influenzare sensibilmente il tono di colore delle tue fotografie. Potresti aver notato che a volte le tue immagini hanno un tono bluastro o, in altri casi, tutto sembra molto arancione. Ciò ha a che fare con il bilanciamento del bianco e, mentre è possibile apportare alcune modifiche all’immagine sul computer, è molto più semplice farlo direttamente con la fotocamera.

Diverse sorgenti luminose (come il sole, le lampadine, le luci delle macchine ecc…) emettono luce con lunghezze d’onda diverse e quindi colori diversi, che possono essere descritti con la cosiddetta “temperatura”. La luce di una candela, o del sole durante l’alba / tramonto, è molto calda e contiene molte lunghezze d’onda rosse / arancione; mentre la luce di un’insegna al neon è molto più fredda, contenente molte lunghezze d’onda blu.

Questa luce colorata si riflette sulle superfici, ma il nostro cervello è abbastanza intelligente per riconoscere e automaticamente contrastare l’effetto, il che significa che vediamo una superficie bianca come superficie bianca. Tuttavia, la tua fotocamera non è così intelligente e, se non modifichiamo i valori, registrerà i toni arancioni o blu che danno il colore alle immagini.

Sinistra: la foto scattata con il bilanciamento automatico del bianco ha un tono intenso giallo dall’illuminazione artificiale. Destra: la stessa immagine, corretta con un bilanciamento del bianco “Tungsten”, dando toni più chiari alle case in pietra e più blu al cielo

Poiché la temperatura del colore delle diverse sorgenti luminose è cosa nota, nella fotocamera sono presenti diversi preset che aiutano a modificare i toni della luce in situazioni diverse – raffreddando la luce calda e riscaldando la luce fredda.

La funzione “auto” (auto WB o AWB) cercherà di predire il colore della luce rilevando il colore predominante della scena e poi contrastandolo, tuttavia a volte il settaggio automatico non è buono e lascia la foto con colori inesatti. Quindi è meglio impostare il colore prima di scattare una fotografia:

Daylight (luce diurna) – Da utilizzare in giornate chiare e soleggiate. La luce del sole, in una giornata limpida, è molto simile alla luce neutrale che percepisce l’occhio umano

Cloudy (Nuvoloso) – Da utilizzare quando si scatta in giornate nuvolose. Aggiunge i toni caldi alle immagini.

Shade (Ombra) – Da utilizzare se si scatta all’ombra, in quanto le aree ombreggiate sono generalmente più sui toni del blu, ed è quindi necessario riscaldarle.

Tungsteno – Utilizzata per la ripresa in interni, sotto le lampadine a incandescenza o sotto le insegne o le luci stradali, per raffreddare i toni gialli.

Fluorescente – Consente di compensare i toni verdi / blu delle luci fluorescenti durante la ripresa in interni.

Flash – il flash aggiungerà un tono blu fresco all’immagine, in modo da aggiungere un po’ di calore.

Conclusione

Questo articolo è una panoramica delle impostazioni che puoi usare quando sei pronto per fare il grande salto ed abbandonare la modalità ‘Auto’. Non è necessario considerarli tutti immediatamente, ma esplorando un argomento per volta puoi capire l’effetto di ogni impostazione sulla tua fotocamera e decidere da solo quale stile ti si adatta meglio. La differenza più grande, che vi darà la sensazione più evidente di controllo e di influenza diretta sui risultati creativi, sarà quello di iniziare a utilizzare le modalità di scatto “apertura” o “otturatore” e una volta familiarizzato con quelli, puoi iniziare ad esplorare ulteriormente. Non pensare alla fotocamera come un apparecchio superiore ed intelligente, ma pensa a che tipo di fotografie vuoi veramente scattare e lavora insieme alla tua DSRL.

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