Sono sempre stato scoraggiato dall’acquisto di una fotocamera solare: mi è stato detto che la batteria non dura, la precisione e la qualità delle immagini è peggiore e che è inutile andare solare se poi il campo del WiFi non ci arriva.
Con questi concetti, ero un po’ scettico quando Reolink mi ha chiesto di testarne una. Il prodotto che utilizzo per questa analisi si chiama Reolink Argus Eco. Queste sono le mie considerazioni dopo un paio di settimane di utilizzo.
Il prodotto costa di più rispetto alle classiche ip cam: questo perché abbiamo in aggiunta un pannello solare e una batteria dedicata all’interno della fotocamera (per coprire a dovere anche i periodi di assenza di luce solare), ecco un veloce unboxing:
Cercherò di darti i dettagli più rilevanti nel tentativo di aiutarti a valutare se la scelta che stai facendo è ideale o meno. Più avanti inoltre ti darò dei dettagli su questa specifica fotocamera.
La batteria è sempre al 100% 🤓
Il timore degli elettrico-scettici è sempre un classico. “Basteranno un paio di giorni di brutto tempo per farti perdere il collegamento con la fotocamera”. Questo non è vero!
La telecamera che ho attivato è in funzione da una paio di settimane. Ogni volta che controllo lo stato della batteria.. è sempre carica al massimo. E’ rimasta carica al massimo anche nei 2-3 giorni consecutivi dove c’era brutto tempo.
L’app registra con precisione il consumo della batteria. Il consumo è direttamente correlato al numero di volte che aprirai il live feed: se ti aspetti una fotocamera da monitorare H24, il solare non fa per te.
Se invece stai cercando una fotocamera da posizionare in un punto strategico dove c’è una moderata luce solare, giusto per ricevere notifiche in caso di movimenti sospetti, una telecamera solare potrebbe essere ideale.
La notte la passi senza problemi ma probabilmente in blackout
Il sensore di movimento funziona bene sia di giorno che di notte. Il problema è che la luce ad infrarossi di una telecamera solare non è potente quanto quello di una ip cam attaccata alla corrente. Ci vuole un po’ di luce lunare per poter permettere a questo tipo di telecamera una buona resa durante la notte.
Nei giorni con 0 luna il risultato è il seguente:
Il problema qui è comunque normale per le telecamere durante la notte. Altre telecamere che ho installato attiravano insetti con la luce a infrarossi creando una grande interferenza. Nella località dove abito ho deciso di spegnere l’infrarossi per evitare questo tipo di interferenze che rendono il monitoraggio notturno impraticabile.
Il basso consumo deriva dal PIR
I sensori IR passivi (PIR) utilizzano una coppia di sensori piroelettrici per rilevare l’energia termica nell’ambiente circostante. Questi due sensori si trovano uno accanto all’altro e quando la differenza di segnale tra i due sensori cambia (se una persona entra nella stanza, ad esempio), il sensore si attiverà.
Questo meccanismo essendo passivo consente alla fotocamera di attivarsi solo quando il “movimento è stato accertato” dal sensore. La telecamera sarà in uno stato di standby fino a quel momento.
Il difetto che ho notato (rispetto alle telecamere non solari), è che occasionalmente dei movimenti delle piante durante la notte causano delle registrazioni completamente nere (la telecamera non ha infrarossi). Questo è un bug che spero verrà risolto con un software update.
Non potrai registrare H24
Le telecamere solari sono sempre spente. La peculiarità di queste telecamere e di rimanere ibernate fino a quando il sensore passivo noterà un movimento e chiederà all’hardware di effettuare una registrazione.
In questa ottica di risparmio energetico, la telecamera non è proprio progettata per stare accesa tutto il giorno. Si accenderà solo quando necessario.
Non dovrai cercare una perfetta copertura solare
Uno dei timori più grandi che ho avuto durante l’installazione è stato: riuscirò a posizionare il pannello solare decentemente?
Per questo bizzarro esperimento ho installato la telecamera solare su un faggio. Il pannello è visibilmente coperto dall’ombra di alcuni rami che stavo già per tagliare. Ho inizialmente deciso di non fare nulla per vedere come teneva la batteria.
Le prime 3-4 ore di sole al mattino sono sufficienti a caricare il dispositivo per il resto della giornata.
Alcune considerazione sulla Argus Eco
Collegare l’Eco alla tua rete Wi-Fi è abbastanza semplice. Dopo aver scaricato l’app Reolink e creato un account, è sufficiente accendere la fotocamera (c’è un piccolo interruttore e uno slot per schede microSD nascosto dietro una copertura in gomma sotto la telecamere) e seguire le istruzioni vocali. L’app è in italiano.
La scansione di un paio di codici QR e l’inserimento delle credenziali di accesso alla rete è il grosso del lavoro. Ho installato la fotocamera in meno di cinque minuti. In alternativa, puoi configurare la videocamera utilizzando il client Reolink per PC, ma questo è più complicato e probabilmente non necessario per la maggior parte dei casi d’uso con videocamera singola.
Successivamente, dovrai installare la videocamera fuori casa. Le viti Eco sul supporto di sicurezza e l’hardware sono fornite per fissare il supporto a qualsiasi superficie in legno, compresi gli alberi. Il manuale utente contiene le istruzioni per ottenere gli angoli ideali per la visualizzazione e il rilevamento del sensore PIR.
L’app Reolink non è cambiata molto dall’ultima volta che l’ho usata con l’Argus Pro. I controlli dell’Eco si trovano sulla schermata iniziale della videocamera, sopra e sotto il pannello del feed live. Questi ti consentono di riprodurre / mettere in pausa il live streaming, acquisire schermate e video, attivare o disattivare la risoluzione, utilizzare la conversazione bidirezionale e attivare l’allarme incorporato della videocamera. È inoltre possibile accedere ai video clip archiviati localmente per la riproduzione.
Tra le configurazioni più importanti: il sensore PIR, che ti consente di accendere e spegnere il sensore, calibrarne la sensibilità e programmare quando i suoi allarmi sono abilitati, il che ti dà un maggiore controllo sulla riduzione dei falsi allarmi.
Nonostante le telecamere solari sono più lente, gli avvisi di movimento sono abbastanza rapidi e mi hanno portato rapidamente al feed live. La possibilità di regolare la sensibilità su una scala da 1 a 100 è indispensabile, poiché c’è molta più attività fuori casa e un insetto volante può attivare un avviso con la stessa facilità di un intruso.
Conclusioni: Ovunque arriva il Wi-Fi, con qualche compromesso
Le telecamere solari hanno dei compromessi ma offrono opportunità diverse.
Per riassumere:
- Non potrai registrare H24 perché la telecamera è sempre “spenta”. La registrazione si attiva quando l’infrarossi passivo rileva il movimento
- Ci vogliono tanti giorni consecutivi di assenza totale di luce per mandare la telecamera k.o. (probabilmente non si spegnerà mai nel ciclo di vita della batteria)
- Gli infrarossi a basso consumo rendono la visione notturna molto più difficile