Dopo avervi parlato del fratello “grande” Google Home (leggi qui la nostra recensione), oggi vedremo nel dettaglio il fratellino minore. Attualmente il mercato italiano vede davvero pochi competitor nel business degli assistenti vocali. Mentre siamo ancora in attesa di HomePod della Apple, i primi tester iniziano a provare Echo di Amazon. Google, battendo tutti sul tempo, ha deciso di entrare nel mercato e l’ha fatto con due dispositivi. Avendo dato la possibilità di poter inserire il proprio assistente anche in dispositivi non proprietari, la scelta di Google è quella di rendersi accessibile a chiunque.
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Al momento a Google serve che quanti più utenti utilizzino il suo assistente, così da ricevere quanti più dati possibili con i quali lavorare per implementare e migliorare il proprio assistente.
Scopriamo insieme le differenze del Google Home Mini con il suo fratello maggiore.
Confezione
Scatola sempre bianca e quadrata. Più compatta rispetto a quella del Home grande, essendo più piccolo. Il cartone diventa leggermente più sottile ma mantiene un’ottima qualità generale.
Aprendo la confezione troveremo in bella vista il Google Home Mini, il cavo di ricarica invece è “nascosto” sotto.
Design
A differenze del grande, la copertura del Mini, sempre in tessuto, non può essere cambiata. Un solo il colore disponibile, quindi: grigio.
Al tatto il tessuto restituisce un bel feel. Non si notano “sbavature” e la stoffa è ben tirata, sotto questo rivestimento sono presenti i 4 LED che si accendono per le varie funzioni di richiamo o del volume.
La parte inferiore è in plastica bianca ed una volta poggiato su una superficie piana non scivola. Proprio sulla parte in plastica è presente sia l’attacco di alimentazione, un ingresso microUSB, sia il tasto per disattivare il microfono.
L’interazione con il Google Home Mini avviene attraverso due aree touch presenti ai lati.
Queste servono per regolare il volume o per mettere in pausa musica e sveglie.
A livello di estetica anche questo Google Home Mini convince e può abbinarsi con l’arredamento di tutte le case. Le dimensioni compatte ed il colore non troppo forte rendono possibile il posizionamento in ogni angolo della casa.
Come Funziona?
Non c’è molto da dire di diverso rispetto alla recensione del nostro Google Home grande. Le funzioni sono praticamente le stesse. La differenza di prezzo infatti si identifica solo per la qualità audio differente tra i due modelli. Essendo più piccolo e compatto la potenza dell’altoparlante non è al pari del fratello maggiore, così come la qualità.
Se abbiamo lodato la qualità audio del Google Home, potente ma sempre chiaro, non si può dire lo stesso del Mini. Sia ben chiaro la qualità è buona e si può tranquillamente ascoltare musica, ma se il grande mostrava una qualità superiore al prezzo di vendita, il Mini presenta una qualità leggermente inferiore al prezzo. Probabilmente mi sarei aspettato qualcosa in più sia da parte dei microfoni che delle casse.
Il microfono non ha la stessa portata del Home, infatti qui mi capita più spesso di dover ripetere il comando di richiamo. Anche su questo modello bisognerà dire Ok Google o Hey Google per attivare l’assistente. Ho infatti notato che bisogna essere più vicini per effettuare le richieste e se si richiama da lontano bisogna alzare leggermente la voce. Cosa che non capita con Google Home.
Per quel che riguarda comprensione, risposta e tempi di elaborazione sono identici a quelli del Google Home. La cosa interessante, che consentirebbe anche di migliorare la qualità audio, è la possibilità di collegare il Google Home (sia mini che non) ad eventuali casse bluetooth. In questo modo potremo decidere di collegare lo speaker a casse di una qualità migliore. In questo modo quando ascolteremo qualche canzone verrà riprodotta sul nostro impianto audio ad alta fedeltà.
Conclusioni
Google, dando la possibilità d’ accesso al suo Assistente a tanti produttori, ha deciso di immettere nella fascia bassa di mercato un suo prodotto. In questo modo la gente avrà un dispositivo “ufficiale” d’ingresso di cui fidarsi ed i produttori dovranno uniformarsi alle specifiche ed alla qualità di quest’ultimo.
Il Google Home Mini, avendo le medesime possibilità del grande, è probabilmente la miglior scelta d’ingresso che possiate fare. Infatti l’unica “nota negativa” che si può trovare è la qualità del suono. La qualità audio infatti risulta nella media di questa fascia di prezzo. La possibilità, però, di poter collegare casse bluetooth può migliorare di molto la nostra esperienza d’ascolto.
La qualità costruttiva continua a convincermi, come il modello precedente e forse esteticamente mi piace anche di più come elemento d’arredo. Trovo infatti il Google Home molto simile ad un profumatore d’ambiente, mentre il Mini ha un aspetto più ricercato e semplice.
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