Email Marketing: cosa bisogna sapere

In questa guida spieghiamo alcuni principi  dell’email marketing. Consiglieremo i provider migliori per inviare le nostre email e alcuni concetti di base per assicuraci che le nostre email siano recapitate al destinatario

Disclaimer

Acquistare dei database online e mandare email di massa senza aver ottenuto il permesso da parte del destinatario è illegale nella maggior parte dei paesi del mondo. Difficilmente si finisce in tribunale per un atto simile ma è molto facile far finire il nostro dominio e il nostro indirizzo ip in liste nere ed essere bloccati da email providers come Gmail iCloud e Yahoo

Concetti da sapere

Bounce Rate: la nostra email non arriva al destinatario per una serie di motivi.  L’indirizzo email al quale inviamo non è valido, la casella del destinatario è piena, stiamo inviando troppe email a un mail provider (Google, Yahoo, Aol, Virgilio,..). Le liste per definizione “invecchiano”, ci sarà sempre un livello minimo di bounce rate (per esempio, non inviamo la newsletter per un anno). Un bounce rate buono è inferiore al 2%. Per riferimento, con un bounce rate superiore all’8% inizieremo a rischiare l’account di invio ovunque sia sottoscritto

Complaint rate: quando il destinatario clicca il bottone “spam”. Gli standard sono massimo 1 spam complaint ogni 1,000 email inviate. C’è un po’ di tolleranza e in alcuni casi il complaint rate dipende dal provider: Google e iCloud tendono ad essere generosi cercando di rimuovere gentilmente l’email dalla nostra lista (utilizzando la procedura unsubscribe). Altri providers come Yahoo ci segnalano invece come spam immediatamente

Frequenza: la velocità con la quale mandiamo le email. Parliamo ad esempio di 14 email al secondo. Al di là del service provider che stiamo usando, se abbiamo un sito nuovo che inizia a mandare 15 email al secondo a 10,000 account di posta Gmail, Google noterà qualcosa di sospetto e la email potrebbe nemmeno arrivare al destinatario ma bensì rimbalzare (rientra nei casi di bounce rate)

Transactional Email Marketing: Quando ogni email che inviamo è ad-hoc per il nostro utente di destinazione. Eg. le email che ci invia Facebook sulle notifiche dei nostri amici

Database online: per esempio: un milione di email di italiani a 200 euro. Questi database sono molto complicati da gestire e in molte nazioni sono considerati illegali nonostante il venditore ci dica che i destinatari hanno dato il permesso a ricevere email da terze parti. Il problema principale è che sono vecchi. Essendo vecchi molte caselle potrebbero fare bounce. C’è da aspettarci un bounce rate del 20% circa. Ricordiamo che con un bounce rate superiore all’8% iniziamo a far suonare il campanello di allarme al nostro provider che inizierà a domandarsi quanto lecita sia la nostra attività. Quando considerate l’acquisto di un database online dovrete inoltre considerare il costo per pulire il database con servizi come nerverbounce.com

SpamCop

Siamo riusciti a fare una campagna con Bounce rate sotto l’8% e complaint rate sotto lo 0,01%. Riceviamo tuttavia una notifica dal nostro web host (che sia shared hosting o VPS hosting, non c’è differenza) comunicandoci la segnalazione ricevuta da spamcop. Questo perchè la gente è stanca di ricevere email senza essersi sottoscritta e utilizza portali come spamcop per segnalare l’abuso. Ricevere un report di spam non è grave ma farà pensare al nostro host che stiamo inviando email senza il permesso del destinatario. Può succedere a tutti, può essere semplicemente un cliente inferocito per un ordine andato male nel nostro shop. Dicendo all’host che il nostro sito utilizza un provider affidabile come Amazon SES metterà in chiaro che un caso ogni 100,000 invii un solo report è l’eccezione

Whitelists

Supponiamo di mandare un ragazzo porta a porta a raccogliere in formato cartaceo tutte le email degli abitanti del nostro quartiere per avviare una newsletter. Molti saranno felici di farne parte. Torniamo a casa con un blocco notes di 500 pagine e in quel momento iniziamo a renderci conto dei problemi: su alcune email non siamo sicuri se stiamo confondendo una “a” con una “e”. In altre email pensiamo che ci sia stata tanta fantasia da parte dell’interlocutore. Temiamo che il bounce rate sia alto

La soluzione: creiamo due liste. Una lista dove siamo sicuri che buona parte delle email (diciamo 9/10) siano buone. Un’altra lista con tutte le email “dubbie”. Mandiamo la prima newsletter alla lista buona con la certezza che il nostro bounce rate sarà inferiore all’ 8%-10%

Inviando le email faremo automaticamente pulizia delle caselle di posta eletronica non buone e il software o il provider le rimuoverà automaticamente dalla nostra lista

Se la lista buona avrà 200 email, aggiungiamo un 8% di email “dubbie” dalla lista numero 2. Con la seconda newsletter continueremo a tenere una buona reputazione di invio e allo stesso tempo continueremo a ripulire le email

Con una crescita costantedaremo inoltre un buon segnale a Google, Yahoo, iCloud e tutti gli altri provider che non stiamo facendo da 0 a 1 milione in un giorno ma che stiamo lavorando seriamente

Amazon SES

Quando cerchiamo un partner affidabile e economico per inviare le nostre email stiamo sicuramente parlando di Amazon SES. Con un costo di $1 per inviare 10,000 email abbiamo un servizo estremamente economico con la garanzia di invio marchiata Amazon

Amazon SES è una soluzione economica ma dovremo gestirla in autonomia. Amazon offre delle API per accedere al servizio e saremo noi a dover andare a interagire con queste API per inviare le mail, per controllare i bounces e i complaints. Saremo noi a dover rimuovere le email non buone dal nostro database

Per essere accettati da Amazon dobbiamo avere un sito con una certa reputazione: un minimo di sessioni mensili che Amazon valuterà tramite Alexa. Non è molto difficile da ottenere se riusciremo a provare ad Amazon che stiamo operando in buona fede. Di base, Amazon SES vi garantirà un massimo di 50,000 email al giorno con una frequenza massima di 14 email per secondo

Sendy

Essendo un servizio molto popolare, consigliamo per chi è alle prime armi di utilizzare Sendy (sendy.co). Sendy è un software PHP che si installa sul nostro server web e ci permette di gestire le nostre liste e le nostre campagne. Il tutto usando le Amazon SES API

 

SSL e CDN gratis con Cloudflare

In questa guida spieghiamo un modo semplice per installare sul nostro sito un certificato SSL e una CDN, gratis. La CDN permetterà di delocalizzare il contenuto statico del nostro sito web (come le immagini e le inclusioni Javascript e CSS) per accelerare la velocità di caricamento del sito. Il certificato SSL aggiungerà il sigillo di sicurezza cifrando tutte le comunicazioni con i browser dei nostri visitatori

Cosa è una CDN

CDN: Content delivery network, E’ un network di server localizzati in tutto il mondo. In stile “Google”, la CDN estrapola i contenuti statici del nostro sito e dopo averli ottimizzati, li replica su centinaia di server in tutto il mondo. Quando i visitatori accederanno al nostro sito, la CDN fornirà loro il contenuto dal server più vicino. Le immagini caricheranno molto più velocemente e ogni dispositivo (pc, tablet, telefono) riceverà una versione ottimizzata, i codici Javascript e CSS verranno minimizzati per pesare meno. Il nostro sito dovrà preoccuparsi solamente di fornire l’esecuzione della pagina (eg. la lista degli articoli sul nostro blog) e non dovrà più “accollarsi” il trasferimento delle immagini ai nostri visitatori

Nel grafico seguente facciamo un esempio pratico sul funzionamento di una CDN. L’area arancione rappresenta le richieste fatte dai nostri visitatori servite dalla CDN. L’area blu sono invece le richieste che il nostro sito ha dovuto gestire in autonomia. Come si può notare, i lavoro della CDN (arancione) è molto più instabile rispetto al nostro web host (blu): sarà molto più difficile di conseguenza che il nostro sito possa subire alterazioni di performance nei giorni nei quali avremo tante sessioni

SSL: secure sockets layer. E’ un protocollo per cifrare la comunicazione tra il server e il nostro browser. Con un certificato SSL potremo navigare sul nostro sito con https:// e vedre il lucchetto”Sicuro”. Nessuno avrà modo di intercettare la comunicazione tra il visitatore e il sito a meno che il browser del visitatore sia compromesso

I Benefici

SEO: i benefici sul SEO saranno mimimi nel breve periodo ma più andremo avanti più ci ripagheranno. Google di recente ha annunciato che promuoverà il posizionamento dei siti che offrono HTTPS. Ci vorranno anni prima che la policy porti risultati sensibili. Google tende anche a promuovere siti che caricano più velocemente. Fattore che non ci porterà in pagina uno ma è nei dettagli che si fa la differenza

Velocità: la velocità di un sito web cambia notevolmente con l’utilizzo di una CDN. Il nostro hosting sarà sollevato da tutte le richieste bandwith-intensive (come immagini pesanti) che verranno ottimizzate dalla CDN stessa per avere un caricamento più veloce in base al dispositivo del visitatore. Quando un visitatore accederà al sito, dialogherà con un server verosimilmente localizzato nella città più vicina a se rendendo impossibile per qualsiasi host offrire una velocità paragonabile anche solo considerando il suolo italiano

Scalabilità: La dimensione dello spazio che utiliziamo sulla CDN è proporzionale alle dimensioni del nostro sito. Più il nostro sito cresce più la CDN ridurrà lo stress al quale il nostro hosting sarà sottoposto

Stabilità: Tra le funzioni di una CDN c’è la possibilità di tenere in cache (in memoria) alcune delle pagine del nostro sito che rimarranno online anche se il nostro web-host sarà temporaneamente non disponibile

Sicurezza: L’indirizzo ip del nostro web-host è completamente mascherato dalla CDN. I nostri utenti dialogheranno con la CDN che farà da tramite. La possibilità di aggiungere un SSL con un piano gratuito offrirà inoltre ai nostri visitatori più fiducia nel registrarsi al sito. La CDN proteggerà inoltre anche da attacchi hacker con il DDoS (quando un “bot” fa un numero infinito di richieste al nostro sito fino a bloccarlo)

La soluzione: Cloudflare

Cloudflare è la soluzione gratuita che consigliamo. Basterà sostituire i name servers del nostro host con quelli di Cloudflare per avere la content delivery network funzionante. Potremo utilizzare inoltre l’SSL gratuito L’attivazione sarà veloce e non manderà il sito offline. Una volta collegato, Cloudflare inizierà a visitare il nostro sito (in stile google) e copierà i contenuti statici. In poche ore buona parte del contenuto statico del nostro sito non sarà più in carico al nostro host ma bensì a Cloudflare

Tramite la scansione, Cloudflare andrà a recupeare l’indirizzo IP del nostro web-host e dei server di posta. Bisogna solo fare attenzione ad eventuali sottodomini che in alcuni casi andranno inseriti manualmente

Passaggio successivo: andare sul nostro host e cambiare i dns che Cloudflare ci comunica. Riceveremo una notifica che ci vorranno fino a 24-48 ore per portare a termine il cambiamento

Il passaggio sarà invisibile e non porterà il nostro sito offline neanche per un secondo. Questo perchè il dominio puntava al nostro hosting prima e continuerà a puntarlo anche quando Cloudflare sarà attivo.

Nel momento del passaggio la CDN inizierà il suo lavoro e man mano che i visitatori accedranno al nostro sito la CDN analizzando il traffico ottimizzerà il contenuto per accelerare i tempi di distribuzione

Cloudflare ci offrirà da questo momento un pannello dal quale potremo monitorare e prendere delle azioni sul nostro sito. Esempi pratici:

  • Caricare Google Analitycs con Cloudflare: un esempio banale ma che dimostra il potenziale di una CDN. Stiamo rimuovendo 10 linee di codice statico che vengono gestite dal nostro web-host per lasciarle alla CDN che si assicurerà del loro caricamento totale. Di nuovo, meno lavoro per il nostro web-host, più lavoro per la CDN più vicina ai nostri visitatori
  • VigLink & Infolinks: potremo permetterci per esempio di mettere i nostri link ad Amazon senza il link di affiliazione. La CDN gestirà il cloaking del link in base alla località del visitatore
  • Firewall: un utente sta facendo crawl non autorizzato del nostro sito? Se c’è qualcosa di sospetto, la nostra CDN effetterà degli anti-robot test

SLL con Cloudflare

Cloudflare offre un certificato condiviso con altri siti web gratuitamente. Possiamo anche ottenere un certificato privato a partire da $5 dollari al mese. Se abbiamo un sito web al quale vogliamo semplicemente aggiungere uno strato aggiuntivo di sicurezza, il certificato condiviso andrà benissimo. Soluzioni avanzate sono consigliate per siti eCommerce o se vogliamo aggiungere la barra verde (EV) con il nome della nostra società sul browser dei nostri visitatori

La procedura è molto semplice e noi la speghiamo per gli utilizzatori di cPanel

Nella tab Crypto di Cloudflare dobbiamo generare un Origin Certificate

A questo punto ci verrà richiesto un CSR. Il CSR è un blocco di codice che il nostro web-host deve comunicare al gestore del certificato (in questo caso tramite CloudFlare) per permettere “una stretta di mano” tra le due identità

Per Generare il CSR dobbiamo andare sul cPanel del nostro sito e lella sezione SSL selezionare CSR. Un modulo ci chiederà alcune informazioni come località del sito, nome dell’entità che gestisce questo sito. Queste informazioni saranno visibili dagli utenti che cliccheranno sul “lucchetto verde” una volta che il nostro certificato sarà attivo

Cloudflare ci risponderà con una KEY. Questa chiave andrà caricata sul cPanel del nostro web-host nella sezione SSL -> KEY semplicemente copia incollando la chiave ottenuta da CloudFlare

Come ultimo passaggio, dobbiamo dare il via libera al nostro host nell’utilizzare la connessione protetta. In Cpanel sotto SSL basta selezionare Manage SSL websites. Selezionando il nostro nome dominio e cliccando ottieni automaticamente i dati, cPanel recupererà il CRT e la KEY. Bisognare solo aggiungere il Cabundle disponibile su questa pagina

E’ ora possibile navigare sul sito utilizzando https://

Alcune note:

  • Se utilizziamo WordPress è meglio cambiare le impostazioni di wordpress in modo che l’indirizzo del sito per la piattaforma comprenda https. Ci sono dei plugin che lo faranno in automatico, è in altarnativa possibile applicare due linee di codice al wp-config.php

Prima:

define('WP_HOME','http://example.com');
define('WP_SITEURL','http://example.com');

Dopo:

define('WP_HOME','https://example.com');
define('WP_SITEURL','https://example.com');
  • Qualora alcuni dei contenuti della pagina non siano linkati con https (eg abbiamo manualmente inserito il link del logo mettendo http quando abbiamo creato il sito), il lucchetto verde potrebbe non comparire e il browser segnalerà che la connessione è parzialmente protetta. Per evitare questo bisogna controllare quali siano i link non https e sistemarli
  • Qualora il sito sia accessibile sia via http che https, è possibile forzare la connessione protetta agendo sul file .htaccess localizzato nella cartella principale del nostro dominio. E’ possibile forzare la connessione SSL anche tramite il pannello Cloudflare

Buona fortuna!

Recensione Xiaomi Mi Band 2

Mi Band 2 è un fitness tracker prodotto dal famoso marchio Xiaomi con una fascia di prezzo davvero contenuta rispetto alle sue qualità (lo troviamo infatti intorno alle 20 euro circa quando è in offerta nei vari store). Questo dispositivo è consigliato a chi vuole tener traccia dei passi fatti, dei metri percorsi, delle calorie spese e addirittura del battito cardiaco.

Confezione e Design

Nella confezione troviamo la capsula, il cinturino e il cavo di ricarica. Il dispositivo pesa 18gr, il cinturino è nero ed in gomma con i fori per regolare la grandezza e un bottoncino per chiuderlo, è abbastanza comodo e pratico durante lo sport, risulta molto resistente anche sotto la doccia in quanto è anche impermeabile. Rispetto al modello precedente, il mi band 2 ha un display OLED in vetro, con un pulsante metallico che sfiorandolo mostra le varie informazioni.

Specifiche Tecniche

Il Mi Band 2 è dotato di Bluetooth 4.0, un sensore del battito cardiaco che troviamo posizionato posteriormente alla capsula, l`accelerometro e la batteria. La capsula, come abbiamo accennato precedentemente, ha la certificazione IP67 quindi è resistente ad acqua e polvere. La batteria è di 70mAh con la quale abbiamo circa 20 giorni di autonomia con uso al 100% quindi non male.

Funzioni

Le informazioni che possiamo reperire attraverso questo fitness tracker sono: orario, passi, distanza percorsa, calorie, frequenza cardiaca, batteria residua, qualità del sonno, avviso notifiche, sveglia, sedentarietà. Informazioni che a nostro avviso sono molto precise, questo sicuramente è il punto di forza che differenzia il mi band dagli altri fitness tracker con questo prezzo.

Attiviamo il Mi Band semplicemente ruotando il polso o sfiorando il pulsantino e ci troviamo a scorrere le informazioni che abbiamo precedentemente impostato tramite l’app Mi Fit scaricata sullo smartphone.

L’app Mi Fit (disponibile sia per Ios che per Android) la scarichiamo dallo Store sul telefono e la sincronizziamo con il mi band. Attraverso l’app settiamo le impostazioni che vogliamo ci mostri il mi band e non solo, essa memorizza nel nostro profilo tutte le informazioni non appena si sincronizza con il Mi Band cosi da poterle reperire ogni qual volta vogliamo.

Oltre ai dati fitness, questo braccialetto ci da la possibilità di ricevere le notifiche dello smartphone con una vibrazione e un’icona, di impostare la sveglia e di impostare l’avviso di sedentarietà.

Conclusioni

Il rapporto qualità-prezzo che Xiaomi offre come ben sappiamo è davvero straordinario. Questo specifico prodotto per le caratteristiche che ha e per il prezzo noi ci sentiamo di consigliarlo ai nostri lettori. Ovviamente c’è da dire che il Mi Band 2 non è privo di difetti, in qualcosa pecca, però ad un prezzo così ci può stare!

Il 5G ed il traffico dati smartphone

Quando arriva il 5G?

Il 5G per le reti commerciali basate su standard ITU (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni) dovrebbe essere disponibile in Italia nel 2020: l’Unione Europea ha, infatti, già sottoscritto un accordo con la Corea del Sud (dove il 5G arriverà entro la fine del 2018) per una collaborazione mirata all’introduzione delle strutture necessarie

Ma qual’è lo stato delle nostre reti, quanti GB di dati utilizziamo al mese e per fare cosa?

Nel mondo ci sono più abbonamenti di telefonia mobile che persone..
Il 4G sarà la rete più diffusa nel 2017:
Quanti GB di dati utilizziamo in un mese?

Il traffico dati mensile per smartphone continua ad aumentare in tutto il mondo, con il Nord America campione di utilizzo con 5,1 GB al mese. Il dato rappresenta una media di utilizzo tra tutti gli utenti, quindi non stupitevi se avete bisogno di 8GB al mese .. probabilmente vostro padre ne usa solo 2 (la media in Europa Occidentale è 2.7GB al mese)

Come utilizziamo il traffico dati sullo smartphone?

Video! I GigaByte utilizzati per guardare video rappresentano ben 3 quarti dell’intero traffico dati smartphone, e con una crecita prevista del 50%. Seguono poi i social e le app per lo streaming di musica:

Droni: consumatori ed utilizzo

I droni sono ormai un gadget diffuso ed utilizzati per svariate attività: divertimento, fotografia, raccolta di notizie e anche come strumento per la fornitura di aiuti umanitari.

Anche in molti settori dell’industria, i droni trovano oggi impiego come strumenti per innovare processi e metodi tradizionali.

Per fornire un quadro realistico di come vengono effettivamente utilizzati, utilizziamo i dati forniti da un sondaggio su 4.274 britannici proprietari droni e da uno studio dei dati raccolti da migliaia di vendite di droni da dronesdirect:

Prevedibilmente, la vasta maggioranza degli acquirenti di droni sono uomini (solo il 4% sono donne) di età compresa tra i 25 ed i 34 anni, con percentuali alte nelle fasce di età per così dire più mature.

I droni vengono utilizzati principalmente per registrare video (77,4%) e foto aeree (74,5%), oppure per semplice divertimento, come farli volare al parco e intrattenere i bambini

Per quanto riguarda la frequenza di utilizzo, i dati evidenziano che far volar un drone è ancora considerato come un hobby, qualcosa da fare una volta alla settimana o al mese

Ma oltre a venir usati come passatempo e per scopi ricreativi, i droni sono strumenti versatili che trovano impiego anche nelle aziende, per consegnare prodotti di consumo, fornire aiuti umanitari, sicurezza ed altro

Il 14.2% dei droni sul mercato vengono utilizzati per questi scopi, e si prevede un aumento nell’utilizzo di questa tecnologia nel futuro, per ora ancora largamente legata al controllo di grandi strutture o impianti industriali

Facebook ads: Video vs Immagine

In questo esempio testiamo la performance di due advert sulla stessa target audience. Stesso prodotto. Nel primo advert abbiamo un video. Nel secondo advert abbiamo una foto.

Obiettivo: scoprire se convertono di più i video o le immagini

Configurazione

  • $500 sul post con il video
  • $500 sul post con l’immagine
  • Ottimizzazione: acquisto
  • Durata esperimento: 5 giorni

Stiamo parlando di un gioco in scatola da 5 euro spedito. Il targeting è sui genitori che hanno un figlio con età compresa tra i 5 e i 12 anni. Targeting sugli Stati Uniti

Risultati

Nota: RP = Pagamento confermato da parte del cliente

Non abbiamo ancora utilizzato tutto il budget a nostra disposizione ma possiamo già trarre delle conclusioni. Il reach dei post è equiparabile: Facebook non ci ha fatto pagare di più per la delivery del video rispetto all’advert con l’immagine. Il numero di risultati è tuttavia completamente diverso:

  • Immagine: 18 vendite, costo per click $0.14
  • Video: 10 vendite, costo per click $0.76

Conclusioni

I video sono ottimi per crescere la brand awareness, forse, difficile da misurare. Quello che abbiamo visto da questo esperimento è che sicuramente non sono un buon canale per ottenere conversioni nel breve periodo

Comprare dalla Cina: la guida completa (da leggere prima dell’acquisto!)

I prodotti sviluppati e creati in Cina non sono mai stati considerati positivamente dai mercati internazionali: repliche a basso costo con scarsa qualità. Con il tempo le cose sono tuttavia cambiate: grazie ad acquisizioni come Blackberry e Alcatel da parte di TCL (oppure Motorola da parte di Lenovo,e molte altre) il capitale umano, che una volta disegnava il prodotto in Europa o negli Stati Uniti, oggi è a Shenzhen in Cina.
Nella provincia cinese del Guangdong si può avviare per esempio una smartphone start-up con soli 1,000$. Con una competizione altissima tra centinaia di produttori sul mercato locale, solo poche aziende riescono ad ottenere esposizione a livello internazionale. Performance, qualità e prezzo sono delle caratteristiche indispensabili per poter vincere.

Detto questo, ci sono prodotti validissimi che è possibile comprare dalla Cina, anche senza ricorrere a marchi noti come Xiaomi.
In questa guida diamo dei consigli per supportarvi nel vostro acquisto

Metodi di spedizione

La maggior parte dei produttori ed e-commerce cinesi sono localizzati nella provincia del Guangdong, dove Hong Kong è il porto di riferimento per le spedizioni internazionali. Qualsiasi pacco deve effettuare la tratta Cina-Hong Kong – Europa (generalmente Londra) – Italia

1. Spedizione gratuita

Se fate un ordine dalla Cina e selezionate spedizione gratuita con poste, sappiate che una vecchia cartolina postale arriverà prima di un telefono.
Scherzi a parte, per un vettore postale, un pacco da 500 grammi è un problema di dimensioni più grandi comparato ad una cartolina. Inoltre, in Italia, tutti i pacchi postali provenienti dall’estero devono essere processati al CSI centro scambi internazionali a Milano dove in alcuni casi restano fermi per 3 settimane.

Sul web ci sono centinaia di recensioni negative sui negozi cinesi dove i clienti lamentano limitata visibilità durante le fasi della spedizione. Anche con tracking, la spedizione postale gratuita non garantisce nessuna tempistica sulla consegna e bisogna mettersi il cuore il pace ed avere pazienza

Qualora ci sia possibilità di scegliere, in ordine, consigliamo:

  1. Poste Belgio
  2. Poste NL
  3. Poste Hong Kong
  4. Poste Singapore
  5. Poste Cinesi

2. Spedizione prioritaria

Gli store più grandi, come GearBest e Banggood, offrono una spedizione prioritaria. Generalmente viene chiamata Italy Express o Italy Priority Line.

Questa spedizione è generalmente indice della qualità del network logistico del negozio online. Come funziona: lo store acquista un pallet aereo su uno scalo europeo. Una volta accumulata una quantità minima di pacchi, il pallet viene trasferito su Europa a un magazzino dello store. In questo caso il destinatario non è il cliente ma lo store stesso. Una volta che il pallet è stato sdoganato e consegnato al magazzino europeo verrà rispedito al cliente con un corriere europeo come DHL. Nella maggior parte dei casi, questa procedura renderà la vostra spedizione “Europea” e di conseguenza non soggetta a dogana

Con la spedizione prioritaria continuiamo a non avere garanzie sui tempi di consegna. Questo è dovuto al fatto che diversi corrieri sono utilizzati per la spedizione e il processo di “sdoganamento” non è immediato. Generalmente su Italia possiamo considerare 10-15 giorni lavorativi per i diversi stores

3. Spedizione veloce: DHL

La spedizione veloce è generalmente DHL. Con questa spedizione il pacco in alcuni casi arriva e viene consegnato in soli 4-5 giorni lavorativi. Con DHL si paga la dogana.
Tutti i pacchi vengono ispezionati nel centro smistamento di arrivo e il corriere vi chiederà dogana + commissioni in fase di consegna

Attenzione: DHL Cina è molto attenta durante il controllo e in molti casi gli stores sono costretti a spedire con DHL Singapore o DHL Malesia. Tra Cina e Singapore ci sono 4,000km e i tempi di consegna potrebbero slittare di 3-4 giorni

Metodi di pagamento

Quasi tutti gli eCommerce cinesi vantano decine di badge con PayPal, Visa, Mastercard, American Express, BitCoin e tanti altri. Come procedere?

1. PayPal

Se state per fare il primo ordine: usate PayPal! PayPal ha fatto parte dello stesso gruppo di eBay per tanti anni e ha esperienza con gli ordini effettuati dalla Cina. Se fate un ordine con PayPal avrete una protezione sul pagamento di 180 giorni per far valere i vostri diritti. Inoltre, se il prodotto arriva difettoso, potete usufruire di un servizio PayPal gratuito che coprirà le spese sul reso. In caso contrario, dovrete rispedire il prodotto danneggiato in Cina a vostre spese.

  • Contestazione PayPal? Utilizzarla come ultima spiaggia. Ricordate che semplicemente minacciare lo store di aprire una contestazione, potrà portare a dei vantaggi. Aprirla senza prima aver cercato un dialogo potrà, invece, portare dei problemi. Assicuratevi di mettervi sempre dalla parte del giusto prima di aprire una contestazione.
  • Il pacco non è stato ancora evaso? Aprendo la contestazione riceverete un rimborso. È inutile perdere tempo a negoziare con lo store cercando di accelerare la procedura, e inoltre avrete solo da perderci. Se lo store evade e vince la contestazione, sarà difficile aprire un’altra contestazione per prodotto arrivato danneggiato
  • Reclamo PayPal? Nuovamente, se aprite una contestazione è perchè volete i soldi indietro e lo store non si sta comportando onestamente con voi. Inutile temporeggiare con una contestazione, passare direttamente al reclamo. Risparmierete tempo e pazienza

2. Carta di credito

Gli store cinesi offrono, in alcuni casi, la possibilità di poter pagare direttamente con carta di credito (American Express, Visa, Mastercard).

Qualora ci siano problemi immediati, come in caso di mancata consegna o prodotto danneggiato, la soluzione potrebbe essere più immediata: un salto in banca, compilare alcuni documenti e il rimborso verrà effettuato. Non fatevi tanti problemi a dichiararlo come un caso di frode se il negozio online cerca di rimborsarvi il 20% del vostro ordine. La facilità di questo processo dipende dalla vostra carta di credito. Se stiamo parlando di una Visa Gold avrete sicuramente un servizio migliore che andare in posta a fare un reclamo su una PostePay.

3. Pagamenti offline (bonifico bancario, western union e altri)

Metodi consigliati se avete tempo e soldi da perdere. Non solo sono pagamenti lenti e con costi di transazione elevati. Una volta inviati i soldi, sono inviati. Scordatevi un eventuale rimborso (verrà offerto via PayPal) e una volta ricevuto il pagamento lo store si prenderà il suo tempo per processarlo. Tempo nel quale il prodotto andrà tranquillamente out of stock e l’odissea avrà inizio

4. Pagamenti alla consegna

Gli store cinesi non hanno il coraggio di utilizzare questo metodo di pagamento perché:
1) dovrebbero dichiarere il valore esatto del pacco, comportando costi doganali garantiti
2) assenza di coraggio nello spedire qualcosa senza aver prima incassato

Dogana

La dogana è il tema sempre più ricercato quando si effettua un acquisto da Cina. La legge è chiara. Tutto ciò che ha un valore superiore ai 22€ potrebbe essere tassato una volta giunto in Italia.

  • Con DHL si paga sempre la dogana, a meno che lo store porti autonomamente il pacco in Europa e poi lo rispedisca
  • Con le poste è una questione di fortuna. Una volta a Milano, in base al valore del pacco e l’importo dichiarato, le poste decideranno se aprirlo per poi inviarvi una raccomandata per pagare la dogana o rifiutare il pacco
  • Altri metodi di spedizione, come Italy Express per GearBest e Banggood  sono esenti a dogana per delle “magie” che questi store compiono negli aeroporti europei

Le vacanze cinesi

Durante l’anno bisogna stare attenti ai due periodi di festività cinese più importanti. La festa popolare nazionale a inizio Ottobre e il capodanno cinese a inizio febbraio. Gli store lavoreranno durante il periodo natalizio, ma durante queste due festività nazionali l’interna nazione si fermerà; di conseguenza gli ordini non saranno processati

Alta stagione

Per il periodo pre-natalizio, considerate il 1 Dicembre come la data di non ritorno. Tutti gli ordini effettuati dopo il primo dicembre “potrebbero” non essere consegnati prima di Natale

Assistenza Clienti

L’assistenza clienti degli stores cinesi non è quella di Amazon. La maggior parte dei dipendenti assunti fatica a parlare inglese e spesso ci invierà risposte copia incolla.
Se per esempio dovete aprire un ticket per un problema su un dispositivo danneggiato, riceverete risposte confezionate 1) 2) 3) e spesso dovrete ripetere cose già dette in precedenza. Ci vuole pazienza e non farsi nessuno scrupolo ad alzare la voce. Siate chiari nello spiegare il problema e chiarite fin da subito le vostre intenzioni: minaccia di offese sui social network e contestazione PayPal.
Ricordatevi inoltre che gli store non rispondono solo tramite ticket; potete copia/incollare lo stesso messaggio su tutti gli account social dello store. Ecco ad esempio come ottenere assistenza da Gearbest.

Facebook ads: i like sul post contano?

Esperimento: abbiamo due post facebook (inserzioni pubblicitarie) identici. Stesso posizionamento, stesso targeting. Sono completamente uguali ma uno dei due ha likes e commenti positivi, l’altro è un post appena creato con 0 interazioni. Quale dei due post otterrà maggiore risultati (conversione: vendite sul nostri sito ecommerce)? Lo scopo di questo esperimento è di capire se il pubblico reagisce diversamente a un post “viral” rispetto a uno normale

Configurazione

Costo dell’esperimento è di 2,500$, configurazione:

  • Post A = Post B
  • 100$ di engagement sul post A
  • 1,200$ ads conversione (vendita) sul post A
  • 1,200$ ads conversione (vendita) sul post B
  • durata dell’esperimento: 3 giorni

Cercheremo in qualsiasi modo di ridurre al minimo la possibilità di compromettere l’esperimento. Abbiamo scelto come prodotto una wristband e come pubblico tutta l’Europa. Per essere sicuri che gli utenti siano in grado di visualizzare il numero di likes del post A, escluderemo tutti i placement dove le interazioni non sono visibili (per esempio, la colonna dx)

I risultati

La differenza è minima. Il post con 0 likes ha generato 74 RP mentre il post con 3,500 likes ha generato 75RP dove RP corrisponde a un acquisto portato a termine sul nostro portale eCommerce

Conclusioni

A prima impressione, non c’è alcuna differenza in termini di conversioni tra un post con like vs un post senza like

Questo esperimento è uno dei tanti che faremo per dare ai nuovi advertisers qualche idea in più sul funzionamento di facebook e spero vi abbia trasmesso il messaggio che il pubblico è composto da tanti esseri umani e il loro comportamento è difficile da essere raggruppato con un semplice “interesse”. Pratica ed esperimenti ci porteranno comunque a capire come posizionare la nostra attività correttamente su facebook

Aggiungendo per curiosità altro budget ha portato in leggero vantaggio il post con 0 interazioni

Come scegliere il nome del dominio

Nonostante la scelta del nome dominio sia la fase più facile nel setup di progetto web, spesso e volentieri sarà la più dispendiosa in termini di tempo. Questo perchè vogliamo assicurarci che il nome del nostro sito sia piaccia a tutti, Google incluso. Ecco i nostri consigli!

Le keyword nel dominio valgono oro

Ci sono degli articoli sul web datati 2012 che dicono il contrario: Google penalizzerà questo approccio. Ad oggi, 2017, non è vero; anzi, il contrario.
Prendiamo per esempio blackfriday.com. Questo sito è il secondo risultato su Google facendo la ricerca “black friday”.
Questo sito viene posizionato sopra ad Amazon, che ha speso decine di milioni di euro per questo evento.
Analizzando blackfriday.com con similarweb.com vediamo un traffico di 20 milioni di sessioni per Black Friday a Novembre.

Questo sito ha capito come catturare la sua niccha “black friday”. Qual è il corrispettivo per la potenziale audience del vostro sito? Una ricerca con Google Trends potrebbe dare una mano.

Scegliere .it .com oppure altri?

Non esiste grande differenza in termini di SEO nel top level domain.
Esistono siti .co (Colombia), acquistati perchè economici, con ranking su contenuto in italiano migliore di domini .it

C’è un solo svantaggio nei domini .it – non può essere acquistato il WhoisGuard.
Questa funzionalità permette di nascondere i vostri dati personali dalle ricerche tramite register.it – Per domini nazionali come .it basta andare su register.it e potrete sapere chi è il proprietario legale del dominio

Il .com ha il suo fascino ma sarà difficile trovare un buon nome che non sia già stato acquistato da qualcun altro. Questa fase è comunque importante, e consigliamo lo sforzo

Esiste un solo proprietario

Patti chiari e amicizia lunga: una sola persona detiene il controllo del dominio. Non c’è modo di cointestarlo senza usare una società. Assicuratevi che i legami con i vostri partners siano validi prima di avviare un sito insieme

Se volete proteggere il vostro dominio (non .it), consigliamo la business protection offerta da godaddy.com. Ad un costo aggiuntivo di circa 20 euro / anno potrete assicurarvi che per trasferire il vostro dominio sarà necessario presentare il (vostro) passaporto

La lunghezza del dominio non importa, a Google

È indiscutibile che un dominio corto sia più facile e bello da vedere. Non spaventatevi se è necessario aggiungere qualche carattere di più.
Se il nome è facile da ricordare per i visitatori (anche solo parzialmente), con un po’ di impegno non ci vorrà molto affinché google auto-completi il vostro nome

Perchè TechBoom

Ho lavorato per più di un anno in una società che ha inventato un telefono con un tasto speciale chiamato Boom Key. Ho sviluppato il marketing collegato e tutte le funzioni, come “Boom your Music”, “Boom your Game”, “Boom your Reality” ecc.. Dopo un po’, aggiungevo automaticamente il “boom” ad ogni cosa.. E visto che mi piace la tecnologia.. Techboom.it !

Come installare un server web LAMP su CentOS 7

Con questa guida spieghiamo come effettuare l’installazione LAMP (Linux + Apache + MySQL + PHP) su un server CentOS (>7.0)

Dove trovo un VPS?

Ci sono molti provider a livello mondiale che consentono la creazione di VPS server con costi veramente limitati. Con DigitalOcean o Linode potremo avere un server cloud a partire da $5 / mese.

Un consiglio: non è necessario partire con un server da 64GB di RAM. I provider più famosi (come quelli sopra elencati) offriranno upgrade a caldo, effettuati automaticamente in pochi minuti con backup e supporto in tempo reale.

Connessione

Per connettersi al server generalmente vengono utilizzati i seguenti applicativi:

  • Putty per client Windows
  • Terminal (per Mac – già installato di default da apple)
  • Gestori esterni come codeanywhere.com

Installazione: aggiornamento della macchina

Per prima cosa: un aggiornamento al sistema

yum update yum upgrade

Qualora il sistema sia appena stato installato sul server, potrebbe volerci del tempo dal momento che alcuni pacchetti potrebbero essere pesanti (> 300Mb)

Nel passaggio successivo possiamo procedere all’installazione del server web, abbiamo di fronte due possibilità: Apache o Nginx. Entrambe le soluzioni sono molto popolari. In questa guida consigliamo l’utilizzo di Apache che è relativamente più facile da installare

Installazione di Apache

yum install httpd
service httpd start
systemectl enable httpd.service

Il primo comando installerà apache (Httpd è l’acronimo di apache nel mondo CentOS);
il secondo comando avvierà apache;
il terzo comando farà si che apache parta sempre all’avvio di Linux.

Apache creerà una cartella /var/www/html nella quale potremo inserire i nostri documenti web per renderli visibili al pubblico.

Per assicurarci che l’installazione sia andata a buon fine, basterà semplicemente inserire l’indirizzo ip del nostro server nel browser come se fosse un sito internet. Otterremo il seguente risultato:

Questa schermata indicherà che il nostro server web è correttamente installato. Da questo momento, qualsiasi dominio puntato all’indirizzo ip della nostra macchina porterà questo risultato.

Come ultimo passaggio, vogliamo dare il permesso ad Apache di scrivere nella propria cartella: in questo modo, quando un’applicazione come WordPress cercherà di apportare modifiche come upload di foto o installazione di plugin, il processo verrà permesso dal sistema

chown apache:apache -R /var/www/html

Installazione di MySql

Il database per eccellenza utilizzato negli ambienti linux è MySql. In questa guida suggeriamo l’installazione di MariaDB. MariaDB è un “fork” del progetto MySql considerato più veloce e stabile.
La procedura di installazione è molto semplice:

yum-install mariadb-server
mariadb systemectl enable
mariadb.service systemectl start mariadb

Con il primo comando stiamo installando MariaDB.
Come nella procedura apache, con il secondo comando ci assicuriamo che MariaDB sia lanciato all’avvio del sistema.
Con l’ultimo comando avviamo il database

Procediamo di conseguenza al setup del database con il comando seguente:

mysql_secure_installation

Sul terminal vedremo una procedura guidata:

  • La password attuale è vuota: basta premere invio
  • Verrà richiesta una password nuova per il database

Sconsigliamo vivamente di permettere connessioni esterne (da altre macchine) al database MySql. Questa procedura non è solamente insicura, ma anche estremamente costosa in termini di CPU. Per trasferire dati tra un database ed un altro ci sono molte altre soluzioni come la creazione di una API.

Per aumentare la sicurezza del database inoltre consigliamo di non permettere ad utenti anonimi di accedere al database

La procedura terminerà quando effettueremo il refresh delle tabelle dei privilegi

Per testare il funzionamento del database consigliamo l’installazione di phpMyAdmin: passaggio che potremo fare dopo l’installazione di PHP

Installazione di PHP

Per installare PHP basta eseguire il seguente comando:

yum install php php-mysql php-mbstring php-xml service httpd restart

Con il primo comando installeremo php e alcune estensioni popolari che permetteranno l’utilizzo di phpMyAdmin (meglio farlo subito ed evitare l’errore dopo)

Con il secondo comando riavvieremo Apache per permettere l’integrazione di PHP. Da questo momento PHP sarà sempre caricato insieme all’avvio di Apache

Note: con l’installazione di php attraverso i repositories di Centos 7, otterremo l’installazione di PHP 5.4. E’ possibile aggiornare PHP in qualsiasi momento fino alla versione 7.0 con qualche passaggio aggiuntivo che spiegheremo nelle prossime guide

Per testare il funzionamento di php, possiamo semplicemente creare un file index.php nella cartella /var/www/html/ con il codice <?php echo “ciao”;

Una volta salvato il file basterà aprire sul nostro browser l’indirizzo ip della nostra macchina e vedremo la scritta ciao  come conferma del corretto funzionamento di php sulla nostra macchina

In questa fase possiamo inoltre testare il funzionamento di MySql caricando phpMyAdmin nella cartella /var/www/html. Inserendo come nome utente root e come password la password che abbiamo selezionato durante l’installazione di Mariadb, avremo accesso web al nostro database

Prossimi passaggi

Questa guida vi ha spiegato passo per passo come fare il setup LAMP su una macchina Centos 7. Ci sono molti passaggi aggiuntivi che variano in base al tipo di progetto che avete in mente. Ci soffermiamo semplicemente su qualche considerazione sulla sicurezza:

La macchina è dotata di un IP pubblico: a ogni login troverete centinaia di tentativi di accesso al sistema con password sbagliata. Consigliamo per prima cosa di non permettere accesso ssh all’utente root. Meglio creare un account normale per le nostre operazioni e quando necessario chiederemo i privilegi con il comando sudo davanti alle nostre richieste.

Consigliamo inoltre di installare Fail2Ban, un applicativo che bloccherà i tentativi di brute-force delle password e ancora meglio la creazione di chiavi per connetterci al server. Con le chiavi autorizzeremo il nostro computer di accedere al server senza password. Tutto il resto verrà bloccato.

Se avete qualche domanda, non esitate a scrivere nel box commenti sotto!