Google Pay in Italia! Come funziona, che banche lo supportano e dove utilizzarlo.

Nel bene o nel male, quando Apple fa un passo in una direzione il mercato si muove in quella direzione. L’ultimo caso è Apple Pay, servizio Apple che fornisce un ulteriore modo di utilizzare il proprio smartphone per operazioni giornaliere, in questo caso pagamenti. Al quale si affianca, per gli utenti Android, Google Pay.

Da oggi, infatti, anche in Italia è possibile fare acquisti con Google Pay, come già succede in altri 20 Paesi in tutto il mondo. Google Pay è un servizio che permette di associare le carte di credito e di debito direttamente sull’account di Google, per pagare nei negozi, sui siti web, app ecc.. Unico requisito per poter utilizzare Google Pay è un dispositivo aggiornato almeno ad Android 5.0 (Lollipop).

In pratica non bisognerà far altro che aggiungere la carta nel proprio account. Una volta aggiunta si potrà pagare sia online che nei negozi, a patto che il negoziante abbia un POS compatibile e che il nostro dispositivo sia dotato di NFC.

Banche che supportano Google Pay

Attualmente, così come con Apple Pay, non tutte le banche supportano Google Pay.
Si può notare come le banche e i fornitori di servizi a pagamento siano molto simili a quelli della controparte della mela.

Sicuramente con il tempo aumenteranno e probabilmente questa cosa avverrà anche molto velocemente. Al momento Google Pay è supportato da:

  • boon.
  • HYPE
  • Banca Mediolanum
  • N26
  • Nexi
  • Revolut
  • Tim Pay
  • Widiba.

Ci sono poi, già annunciate, collaborazioni con CartaBCC e Poste italiane.

Negozi che supportano Google Pay

Una volta aggiunta la carta dove possiamo utilizzarla? Come ci dice Google, nella sua pagina ufficiale, puoi utilizzare Google Pay ovunque vedi questi simboli (inteso il simbolo di G Pay ed il simbolo del contactless).
Più in generale è possibile eseguire il pagamento ovunque ci sia un POS compatibile con pagamenti NFC. Oramai è raro trovare un negoziante non aggiornato al nuovo POS e se si va in catene commerciali scende praticamente a 0 la possibilità di vedersi rifiutare il pagamento con questo sistema.

Sulla sua pagina Google mostra le catene che hanno aderito e che possono accettare tranquillamente il sistema di pagamento:

Per i siti invece il discorso è leggermente differente. In questo caso infatti non è possibile far leggere ad un POS la nostra carta “virtuale” ma va aggiunta la compatibilità dal sito stesso. Il servizio è già compatibile con tanti siti di acquisto online.

La lista è già molto interessante e riguarda principalmente l’acquisto di servizi. Con il tempo siamo sicuri sarà accettato sempre più sui vari negozi online.

Google Pay è sicuro?

Sicuramente vi starete chiedendo se Google Pay è sicuro. La risposta è sì. Così come Apple Pay o PayPal, anche Google Pay non comunica i dati della tua carta al momento del pagamento. Questo tipo di sicurezza crea una sorta di token usa e getta per ogni pagamento. In questo modo anche se si dovesse “clonare” la carta virtuale nel momento del pagamento non potrà comunque essere riutilizzata per pagamenti illegittimi. Nel caso dovessimo invece perdere il nostro smartphone, o peggio ancora dovessero rubarcelo, potremo cercare il dispositivo o cancellare i dati da remoto.

Ad ogni modo, non è comunque  possibile utilizzare il dispositivo per i pagamenti senza la presenza fisica del proprietario.

Come aggiungere una carta?

Dopo tutte queste spiegazioni vi starete chiedendo come aggiungere una carta su Google Pay. Spero abbiate già scaricato l’applicazione all’inizio dell’articolo (altrimenti fatelo!). Una volta aperta ci verrà richiesto di aggiungere i dati della carta (quindi il codice, la data di scadenza ed il codice segreto di 3 numeri sul retro). Ci sarà la richiesta di verificare la nostra identità, attraverso mail o numero di telefono) e questo è tutto.
Da questo momento in poi potremo effettuare i nostri acquisti senza dover portare necessariamente la nostra carta.

Considerazioni

Apple, Google, Samsung etc stanno creando dei sistemi di pagamento sempre più  facili da utilizzare. In questo modo, già come successo in passato con le carte di credito, si smaterializza il pagamento non rendendo pienamente consapevoli i clienti di quanto stanno spendendo.
D’altro canto non portarsi dietro i soldi fisici ci rende meno appetibili per un eventuale rapina (se non per lo smartphone stesso). Inoltre, ci capita spesso di dimenticare le chiavi o il portafogli, ma chi esce più di casa senza smartphone? E proprio lo smartphone, come già succede in Cina, sostituirà il nostro portafogli.

I sistemi funzionano bene e sono anche facilmente equiparabili per funzioni e sicurezza. Bisognerà vedere il mercato chi preferirà o se ci sarà spazio per tutti.

Fateci sapere nei commenti se già utilizzate pagamenti con questi sistemi e se notate difficoltà.

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