L’anno scorso, BrandZ (un indice della popolarità dei marchi, redatto da Millward Brown) assegnò a GearBest il 23° posto tra i marchi cinesi più popolari al mondo. Quest’anno GearBest non ha solo guadagnato una posizione, ma si è portato la sorella Zaful (ecommerce per il fashion) nella top 30.
Anche Banggood ha tutte le ragioni per essere felice, perché è entrato nelle classifica al 48 ° posto. Puoi ottenere il rapporto completo qui: BrandZ Top 50 Chinese Brand Builder.
I Marchi cinesi più popolari al mondo
Va notato che questi non sono affatto i migliori marchi della Cina, ma questa classifica mostra le più famose aziende cinesi all’estero. La metodologia è principalmente limitata a sondaggi, Google Trends e volumi di ricerca.
La metodologia e le formule esatte, tuttavia, sono note solo a Kantar Millwardbrown.
Le aziende cinesi di e-commerce e produttori come Anker sono sicuramente tra i vincitori quest’anno. Inoltre, alcune compagnie statali come Petro China e case automobilistiche come BYD hanno fatto il loro ingresso nella classifica.
Certo, la qualità delle aziende non si evince dai dati pubblici (potrebbe esserci un alto numero di bots che pompa i numeri), ma è comunque impressionante che GearBest sia ora uno dei 200 più grandi siti web del mondo, secondo Alexa.com, e che l’Italia è una delle più importanti e più grandi fonti di traffico.
Per quanto rigurada la moda cinese troviamo il gigante Zaful (sorellina di GearBest), che non molto tempo fa era stato accusata da Buzzfeed per le pubblicità ingannevoli con foto rubate su facebook. Zaful presenta una rapida crescita. Tuttavia, i dati mostrano che il traffico non è della massima qualità (frequenza di rimbalzo molto elevata)
Complessivamente, Globalegrow, la società dietro GearBest e Zaful, gestisce oltre 230 milioni di visitatori al mese. Se includiamo altri negozi come Tomtop, Dealsmachine, Sammydress, Everbuying e altri, parliamo di circa 300 milioni di pagine viste al mese. Questo è più o meno come Amazon.it
Come fanno ad essere così popolari?
Le società cinesi che vanno forte spendono tanto in marketing (principalmente articoli sponsorizzati, pubblicità Google e Facebook). Sarebbe impossibile per una società italiana competere offrendo la stessa qualità del servizio (osceno)
La realtà è che queste società crescono in perdita. A patto che il loro valore aumenti del 100% ogni anno, il governo cinese è più che felice di stampare soldi per mantenere la crescita costante
Quando lavoravo in Cina, coesistevo con l’assenza di qualità sul supporto cliente. Qualsiasi piano che proponevo per ridurre il budget promozionale ed incrementare il budget per il supporto, veniva cestinato (e non ero un cretino – facevo parte del top management dell’azienda nella quale lavoravo).
Il grande capo cinese mi diceva sempre: per offrire un servizio migliore, dobbiamo vendere di più. Ingenuamente ho sempre creduto a queste parole e dopo due anni e un gran successo, il servizio clienti è rimasto spazzatura e il mio capo si è comprato una Tesla
Conclusione
I marchi cinesi, con un’assistenza che gradualmente peggiora e prodotti spazzatura continano a crescere ed avere sempre più successo. Tutto questo grazie a un governo che stampa soldi e permette a queste aziende una crescita con ingenti perdite.
Il lato peggiore è che questi ecommerce nella top 30 dei marchi cinesi più popolari al mondo continuano a crescere sfruttando spedizioni truffa che annullano l’IVA in Europa – rendendo la vita ancora più difficile alle aziende che devono pagare fino al 68% in tasse, per poi essere abbandonate dall’unione europea.
Concludo con una infografica dei marchi più popolari italiani che sicuramente meritano di più!