Elephone ELE SECRET: la chiavetta USB con lettore di impronte digitali

La strategia intrapresa da alcuni coraggiosi brand cinesi, è quella di farsi spazio nel mercato attraverso l’introduzione di prodotti innovativi o diversi. Come questa pendrive prodotta da Elephone, che ha il vantaggio di avere un lettore d’impronte digitali per tenere al sicuro i propri file personali.

Recensione Elephone Ele Secret

Confezione

La confezione è davvero molto semplice. Cartone marrone, con all’interno la pendrive, avvolta in spugna morbida per non farla muovere durante il trasporto. Al di sotto è presente un piccolo manuale d’istruzioni in lingua inglese.


Design e Materiali

La ELE SECRET è totalmente in metallo. Solida, robusta e pesante, non ci sono altri aggettivi. E l’estrema qualità dei materiali lascia davvero piacevolmente sorpresi.

Il design della pendrive presenta delle linee molto stondate e pulite. Semplice ma concreta. Purtroppo la porta della pendrive è fissa e non c’è nessun modo per poterla nascondere o proteggere; altra mancanza è un foro per poter agganciare la flashdrive ad un portachiavi così da non perderla buttandola in qualche tasca. Probabilmente queste assenze sono dovute proprio alla scelta dei materiali.

Sulla parte centrale spicca il sensore biometrico: il lettore è ampio e dà modo all’impronta di essere letta bene. Per il resto, oltre al logo davvero molto carino, non c’è nient’altro da segnalare. Non è presente, inoltre, alcuna scritta che indichi la capacità; questo forse è dettato dal fatto che ELEPHONE ha deciso di commercializzare questa chiavetta nell’unico formato da 64GB.

Come configurare Ele Secret

Inserendo la pendrive noteremo due tipi di partizioni, una pubblica ed una privata. Al momento del primo collegamento le due partizioni sono di dimensioni identiche, circa 32GB ognuna. All’inserimento della pendrive, verrà visualizzata una sola memoria e verrà mostrata anche la presenza di un cd d’installazione.

Dovremo quindi selezionare “Management Tool”

Cliccare due volte su “Fingerprint.exe”

A questo punto si avvierà la prima configurazione della partizione di sicurezza.

Scegliamo la lingua italiana e andiamo avanti.

Se anche a voi appare una schermata senza scritte, tranquilli; dovremo solo scegliere ed inserire la nostra password principale. Una password che in caso di problemi ci consentirà comunque di poter accedere ai file nascosti e legati alla nostra impronta digitale. Una volta impostata la password e ripetuta nel form sotto, cliccheremo su OK.

Non ci resta che seguire le indicazioni. Dovremo quindi poggiare il dito sul sensore posto sul davanti della pendrive. Bisogenrà alzare e abbassare il dito più volte, questo fino a che il programma non ci dirà che l’impronta è stata correttamente letta.

Una volta terminato, il programma ci darà l’ok e ci consentirà di accedere agli altri 32Gb nascosti.

Tramite il programma di gestione della pendrive, avremo la possibilità di inserire ulteriori impronte premendo sul tasto + di questa schermata. Il secondo TAB invece – password super – ci consentirà, inserendo la password creata in precedenza, di modificarla. Il terzo menù dà la possibilità di scegliere la capacità delle partizioni, il quarto le impostazioni generali ed il quinto sono solo le informazioni sul drive.
Molto interessante è il menù del partizionamento; selezionandolo ci troveremo davanti questa schermata:

Da qui potremo decidere lo spazio da dedicare alla partizione privata e quello invece alla partizione pubblica. Il funzionamento è molto semplice ed intuitivo. Non dovremo fare altro che agganciare la barra grigia tra i due colori per poi spostarla verso sinistra (facendo quindi aumentare il colore rosa) se volessimo aumentare la partizione di sicurezza, verso destra invece se volessimo ridurla. Una volta effettuata la scelta, il sistema ci chiederà di confermare con la nostra impronta digitale. La modifica avrà subito effetto.

Abbiamo quindi configurato correttamente la nostra ELE SECRET.

Come possiamo però accedere successivamente ai nostri file nascosti? Dovremo semplicemente inserirla nella porta USB; in automatico Windows ci mostrerà la partizione pubblica, per quella privata dovremo ritornare nuovamente nel drive che si crea all’inserimento della pendrive.

Andremo nuovamente sulla voce “Fingerprint”

Questa volta, invece di aprire il menu di configurazione ci chiederà di confermare la nostra identità poggiando il dito sul lettore:

Una volta poggiato il dito si aprirà anche la partizione nascosta. La lettura risulta molto veloce e difficilmente sbaglia un colpo.

Prestazioni (velocità lettura / scrittura)

Dal punto di vista hardware quella che ci troviamo davanti è una pendrive con porta USB 2.0, purtroppo ELEPHONE non ha deciso di curare la velocità così come ha curato i materiali. Dotarla della più nuova USB 3.0 avrebbe migliorato ulteriormente il prodotto rendendolo davvero un’esclusiva. Le prestazioni di lettura e scrittura sono state analizzate con il programma CrystalDiskMark.

Le prestazioni sono in linea con le velocità medie delle USB 2.0, se siete soliti caricare file di grosse dimensioni impiegherete qualche minuto in più per il trasferimento file.
Unica nota dolente dell’utilizzo del metallo come materiale è che durante l’uso tende a raggiungere anche temperature importanti; ed in alcuni casi bisognerà attendere giusto quei pochi secondi dopo aver smontato la flashdrive prima di estrarla. 

Conclusioni

La scelta di ELEPHONE di dotare una pendrive di un lettore d’impronte digitali è sicuramente molto azzeccata. Questo tipo di scelta va incontro a quella grande fetta di mercato che preferisce portare con sé i dati sensibili, e che fino ad oggi ha dovuto avvalersi di programmi di criptazione per poter mettere al sicuro dati personali. L’immediatezza del lettore mi ha lasciato stupefatto. Apprezzo anche il fatto che per poter accedere alla partizione secretata bisogna avviare un programma standalone: in questo modo, quando vogliamo vorremmo accedere ai semplici dati inseriti nella partizione pubblica, non verrà notata la seconda partizione nascosta. La cura dei dettagli e la qualità dei materiali ha dato vita ad un vero e proprio elemento di design. Una maggiore attenzione alle prestazioni avrebbe reso questo prodotto davvero unico.

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