La Apple cinese, come Xiaomi era spesso soprannominata in passato, ha ricevuto una bella mazzata da Apple in Europa. Al famoso produttore cinese è stato vietato l’utilizzo del termine “Mi Pad” per commercializzare l’omonimo tablet in Europa.
Sono questi scivoloni che non permettono a Xiaomi di svilupparsi bene in Europa?
Quando vedremo finalmente tutti i prodotti Xiaomi in Italia?
Mi Pad e iPad, cosa è successo?
Xiaomi ha registrato il marchio “Mi Pad” in UE nel 2016, con l’interesse di entrare ufficialmente nel mercato Europeo. Dopo la registrazione da parte di Xiaomi, Apple ha cercato di vietarne l’applicazione e l’uso.
Essendo il marchio “iPad” registrato da Apple più vecchio, il marchio MiPad potrebbe essere confuso da parte dei clienti portando un vantaggio commerciale a Xiaomi. Stando alle regolamentazioni concorrenziali europee, due marchi con nomi simili possono generare confusione.
Il 5 Dicembre 2017 è stato deciso a Lussemburgo che “Mi Pad” e “iPad” sono troppo simili e che Xiaomi non può vendere in Europa i tablet marchiati “MiPad”.
Il divertimento sta per cominciare! Ciao ciao Mipad 3! Siamo in attesa del tuo nuovo nome se vuoi venire a far parte del club! L’attuale Mi Pad 3, se davvero guardato da vicino, è molto simile all’Apple iPad Mini
L’espansione di Xiaomi si è fermata?
Solo poco tempo fa, Xiaomi ha attirato l’attenzione su di sé grazie ad un ingresso ufficiale nel mercato spagnolo. Il tutto è avvenuto senza grandi celebrazioni. Una disputa legale come questa dimostra che se vuoi fare business in Europa devi entrare nel mercato seriamente. Partner locali non porteranno mai lo stesso beneficio di un quartier generale dedicato al vecchio continente
Xiaomi continuerà ad avere tanti fan in Europa grazie al marketing sponsorizzato dai cross border shops come GearBest, Banggood e Geekbuying. Questi fan potrebbero rimanere delusi in futuro da prezzi più elevati dovuti ai costi che Xiaomi dovrà sostenere per allinearsi al mondo “civile”
Su Amazon Xiaomi costa il 27% di più, cosa succederà ?
Aggiungiamo l’assistenza clienti, eventuale reso, garanzia, tasse e commissioni e i prezzi sono già molto più alti.
Tutto questo per indicare che in futuro, con i costi di infrastruttura che Xiaomi dovrà supportare per potersi stabilire consistentemente in Europa, la competitività di questo marchio calerà ulteriormente. Vale la pena pagare di più per avere un servizio migliore? Dal nostro punto di vista, il 22% di IVA è dovere da parte del cittadino. Il rimanente 5% ci consentirà una consegna in un giorno con tutti i servizi e privilegi del mercato Europeo. Sarà ancora popolare questo marchio se costerà il 30% in più?
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