Email Marketing: cosa bisogna sapere

In questa guida spieghiamo alcuni principi  dell’email marketing. Consiglieremo i provider migliori per inviare le nostre email e alcuni concetti di base per assicuraci che le nostre email siano recapitate al destinatario

Disclaimer

Acquistare dei database online e mandare email di massa senza aver ottenuto il permesso da parte del destinatario è illegale nella maggior parte dei paesi del mondo. Difficilmente si finisce in tribunale per un atto simile ma è molto facile far finire il nostro dominio e il nostro indirizzo ip in liste nere ed essere bloccati da email providers come Gmail iCloud e Yahoo

Concetti da sapere

Bounce Rate: la nostra email non arriva al destinatario per una serie di motivi.  L’indirizzo email al quale inviamo non è valido, la casella del destinatario è piena, stiamo inviando troppe email a un mail provider (Google, Yahoo, Aol, Virgilio,..). Le liste per definizione “invecchiano”, ci sarà sempre un livello minimo di bounce rate (per esempio, non inviamo la newsletter per un anno). Un bounce rate buono è inferiore al 2%. Per riferimento, con un bounce rate superiore all’8% inizieremo a rischiare l’account di invio ovunque sia sottoscritto

Complaint rate: quando il destinatario clicca il bottone “spam”. Gli standard sono massimo 1 spam complaint ogni 1,000 email inviate. C’è un po’ di tolleranza e in alcuni casi il complaint rate dipende dal provider: Google e iCloud tendono ad essere generosi cercando di rimuovere gentilmente l’email dalla nostra lista (utilizzando la procedura unsubscribe). Altri providers come Yahoo ci segnalano invece come spam immediatamente

Frequenza: la velocità con la quale mandiamo le email. Parliamo ad esempio di 14 email al secondo. Al di là del service provider che stiamo usando, se abbiamo un sito nuovo che inizia a mandare 15 email al secondo a 10,000 account di posta Gmail, Google noterà qualcosa di sospetto e la email potrebbe nemmeno arrivare al destinatario ma bensì rimbalzare (rientra nei casi di bounce rate)

Transactional Email Marketing: Quando ogni email che inviamo è ad-hoc per il nostro utente di destinazione. Eg. le email che ci invia Facebook sulle notifiche dei nostri amici

Database online: per esempio: un milione di email di italiani a 200 euro. Questi database sono molto complicati da gestire e in molte nazioni sono considerati illegali nonostante il venditore ci dica che i destinatari hanno dato il permesso a ricevere email da terze parti. Il problema principale è che sono vecchi. Essendo vecchi molte caselle potrebbero fare bounce. C’è da aspettarci un bounce rate del 20% circa. Ricordiamo che con un bounce rate superiore all’8% iniziamo a far suonare il campanello di allarme al nostro provider che inizierà a domandarsi quanto lecita sia la nostra attività. Quando considerate l’acquisto di un database online dovrete inoltre considerare il costo per pulire il database con servizi come nerverbounce.com

SpamCop

Siamo riusciti a fare una campagna con Bounce rate sotto l’8% e complaint rate sotto lo 0,01%. Riceviamo tuttavia una notifica dal nostro web host (che sia shared hosting o VPS hosting, non c’è differenza) comunicandoci la segnalazione ricevuta da spamcop. Questo perchè la gente è stanca di ricevere email senza essersi sottoscritta e utilizza portali come spamcop per segnalare l’abuso. Ricevere un report di spam non è grave ma farà pensare al nostro host che stiamo inviando email senza il permesso del destinatario. Può succedere a tutti, può essere semplicemente un cliente inferocito per un ordine andato male nel nostro shop. Dicendo all’host che il nostro sito utilizza un provider affidabile come Amazon SES metterà in chiaro che un caso ogni 100,000 invii un solo report è l’eccezione

Whitelists

Supponiamo di mandare un ragazzo porta a porta a raccogliere in formato cartaceo tutte le email degli abitanti del nostro quartiere per avviare una newsletter. Molti saranno felici di farne parte. Torniamo a casa con un blocco notes di 500 pagine e in quel momento iniziamo a renderci conto dei problemi: su alcune email non siamo sicuri se stiamo confondendo una “a” con una “e”. In altre email pensiamo che ci sia stata tanta fantasia da parte dell’interlocutore. Temiamo che il bounce rate sia alto

La soluzione: creiamo due liste. Una lista dove siamo sicuri che buona parte delle email (diciamo 9/10) siano buone. Un’altra lista con tutte le email “dubbie”. Mandiamo la prima newsletter alla lista buona con la certezza che il nostro bounce rate sarà inferiore all’ 8%-10%

Inviando le email faremo automaticamente pulizia delle caselle di posta eletronica non buone e il software o il provider le rimuoverà automaticamente dalla nostra lista

Se la lista buona avrà 200 email, aggiungiamo un 8% di email “dubbie” dalla lista numero 2. Con la seconda newsletter continueremo a tenere una buona reputazione di invio e allo stesso tempo continueremo a ripulire le email

Con una crescita costantedaremo inoltre un buon segnale a Google, Yahoo, iCloud e tutti gli altri provider che non stiamo facendo da 0 a 1 milione in un giorno ma che stiamo lavorando seriamente

Amazon SES

Quando cerchiamo un partner affidabile e economico per inviare le nostre email stiamo sicuramente parlando di Amazon SES. Con un costo di $1 per inviare 10,000 email abbiamo un servizo estremamente economico con la garanzia di invio marchiata Amazon

Amazon SES è una soluzione economica ma dovremo gestirla in autonomia. Amazon offre delle API per accedere al servizio e saremo noi a dover andare a interagire con queste API per inviare le mail, per controllare i bounces e i complaints. Saremo noi a dover rimuovere le email non buone dal nostro database

Per essere accettati da Amazon dobbiamo avere un sito con una certa reputazione: un minimo di sessioni mensili che Amazon valuterà tramite Alexa. Non è molto difficile da ottenere se riusciremo a provare ad Amazon che stiamo operando in buona fede. Di base, Amazon SES vi garantirà un massimo di 50,000 email al giorno con una frequenza massima di 14 email per secondo

Sendy

Essendo un servizio molto popolare, consigliamo per chi è alle prime armi di utilizzare Sendy (sendy.co). Sendy è un software PHP che si installa sul nostro server web e ci permette di gestire le nostre liste e le nostre campagne. Il tutto usando le Amazon SES API

 

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